Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

Pagina (205/465)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      204 storia fiorentina. [1529-1530]lereaccordare, di quello che forse si pensavano; e Malatesta, dicendo che questo non poteva se non giovare, confortava che si mandassino. Laonde il gonfaloniere il giorno medesimo delle calendi di gennaio, nel quale aveva solennemente preso colla nuova Signoria il magistrato, fatta ragunar la Pratica, propose nel consiglio degli Ottanta, che consultassino se era bene (essendo stati ricerchi per ordine del papa) di mandargli ambasciadori; e perchè i pareri furono vari, e molti giugnendo loro questa cosa nuova, e non sappiendo nè chi fosse questo mandato, nè qual s' avesse commessione, chiesero tempo. Parve al gonfaloniere e agli altri magistrati, che fosse ben fatto, che questa deliberazione si prolungasse due giorni, e si rimettesse al Consiglio maggiore, acciocché non per quartieri come allora, ma per gonfaloni si consultasse: perchè, ragu-nato il Consiglio grande il terzo giorno di gennaio, Raffaello volendo, prima che proponesse la consulta, ringraziare il popolo, si dirizzò in piedi, e stando ciascuno intentissimamente ad ascoltare, favellò, dicono, in questa sentenza:
      III. Se io non tenessi per cosa certissima, che tutte le cose che quaggiù si fanno dagli uomini, sono prima da Dio ottimo grandissimo disposte e ordinate su in cielo ; e non sapessi, che nessun cittadino non deve nè fatica, nè pericolo alcuno, ancoraché grandissimo e presentissimo, per l'onore e grandezza della sua patria, non che per la salute e per la vita, ricusare; io non so, prestantissimi cittadini, quello ch'io fatto m'avessi, quando io, non vo' dire contra il volere, ma bene fuori d'ogni mia speranza, fui a questo altissimo e onorati9-simo grado dalle signorie vostre, non già per alcun mio merito, ma solo per bontà e benignità loro, cosi favorevolmente eletto. Perciocché il sedere in sulla poppa, e tenere in mano il governo d'alcuna nave, quando il mare giace tranquillo e V aure spirano seconde, è cosa non meno agevole che piacevole; ma quando l'onde turbate sono e i venti soffiano contrari, allora, perchè ella o traportata dalla tempesta, non rompa in iscoglio, o sopraffatta da' cavalloni, non si sommerga, ha disperassimo e d'arditissimo piloto mestiere, quale conosco e confesso ingenuamente non esser io, sebbene ho, per essere, tutto il tempo faticato della mia vita; ma quello che in tanta


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

Pagina (205/465)






Malatesta Signoria Pratica Ottanta Consiglio Consiglio Raffaello Dio