Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1529-1530] libro undecimo. 191
      se n' andò a Lucca. E a ogni modo i Fiorentini in quel tempo parve che si fussino sdimenticati de' tempi, eleggendo per la maggior parte que' medesimi a tali ufici e magistrati, eh'eglino ordinariamente a tempi di pace eletti arebbono; non considerando, che in quegli si debbe andare a ricercare e trovar la virtù dovunque ella è, e in questi bastano o la nobiltà sola o le ricchezze. Era Agostino mercante assai diritto e leale, faceva il dovere a'lavoranti e manifattori, governava diligentemente la bottega sua e la casa con tutti quei vantaggi e rispiarmi i quali forse nelle case private, e specialmente de' mercatanti, non si disdicono; ma nelle cose pubbliche e a tempi di guerra, come quegli erano, sono non meno dannosi che biasimevoli, e per avventura ridicoli: egli era d'animo tanto gretto e tanto meschino, che usava dire (e gli pareva dire una bella sentenza) che chiunque non istava a bottega, era ladro. Non sarebbono mancati degli altri Ferrucci in Firenze, se avessero voluto, dando loro autorità, sperimentargli, e pure se un altro ve ne fusse stato, o quegli che v' era non fusse morto, non si sarebbe perduto la guerra. I soldati di Pistoia, partito il commessario, si partirono ancora essi, e se n'andarono in ordinanza e colle bandiere spiegate prima in Prato e poi a Firenze, avendo già due bandiere de' ni mici preso Calenzano, dov' era commessario Agnolo Anselmi con trenta fanti. Fra tanto il Bracciolino, auto avviso che Pier Cellesi, mandato dal papa, era arrivato a Casi1 nel bolognese con gran numero di fanti del legato di Bologna, e avendo fatto sapere agli statichi della parte che si fuggissero di Firenze, se n' andò con Simone di Palamidesse Panciatichi e più altri della parte al palazzo de'Priori, nel quale era ragunato il Consiglio; e non ostante che si fosse deliberato secondo la volontà sua, che si dovesse mandare oratori al papa e dargli la terra; egli, mentrechè scendeva la scala, ammazzò di sua mano propria Baccio Tonti e uno de' suoi medesimi cognati, e poi, per saziarsi del sangue de' suoi cittadini e impadro-
      1 In questo modo si legge nel Ms. P. e nel codice Riccardiano citato. Casi detto ancora Casio è un paese del bolognese presso ai confini di Toscana dal lato di Pistoia. Anche il Salvi nella sua Storia di Pistoia, nomina questo luogo. Gli stampati hanno con errore manifesto ai confini.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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