Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      164 STORIA FIORENTINA. ' [1529]tutti gli altri, i quali furono poco meno di dugento, mandarono a 111 di spada. In questo mezzo era una parte del soccorso arrivata a Signa, e un'altra era per via; i quali non furono a tempo, si perchè avevano a ragunarsi di più e di diversi luoghi, e si perchè Pasquin Corso, il quale già s'intendeva in ispirito con Malatesta, secondochè poi si verificò, in vece d'andare a soccorrergli, badò, mettendo tempo in mezzo, a rubare; e cosi tutti, dopo alcune scaramucce fatte da'cavagli massimamente, furono costretti di ritornarsene per varie vie a' luoghi loro. A' tre capitani fu posta grossa taglia; ma i signori Dieci, essendosi essi portati valorosamente tutti, gli aiutarono a riscattare, per potersi valere dell' opera loro.
      LII. Era venuto il tempo della creazione del nuovo gonfaloniere per un anno; onde il Carduccio per lo desiderio ch'egli aveva ardentissimo di voler esser raffermo, eziandio contra la legge che ciò vietava, aveva molte cose fatto di quelle eh' egli non doveva fare, e molte non fatte di quelle ch'egli far doveva; e, credendosi d'acquistar la parte nimica, s'aveva perduta l'amica. Fatto ragunare il Consiglio, favellò diffusamente in acconcio de' fatti suoi, mostrando in quanto pericolo si trovasse e a che stretto partito la città, e quanta e quale guerra fosse quella che le soprastava, e che bisognava che colui il quale in quel luogo succedere gli doveva fusse uomo il quale, avendo il filo delle faccende, e potesse e sapesse e volesse difenderla, perchè altramente correvano più che manifestissimo risico di dovere perdere per colpa di loro medesimi, oltra la libertà, la quale eglino tenevano si cara e avevano1 speso tanto per mantenerla, l'onore ancora e la vita stessa di sè, delle mogli e de' figliuoli loro; e tanto lo tirava e accecava l'ambizione, potentissima cagione delle umane miserie, eh' egli, il quale per altro era uomo astutissimo e da insegnare a tutti gli altri, sdimenticatosi del suo buon giudizio, dipingeva copertamente se medesimo, ma non si, che ogn' altro da lui in fuora manifestissimamente noi conoscesse, e tra sè non se ne sdegnasse, o ridesse; e
      1 Male lo stampato, egli teneva «i cara e avevano. Correggo eoi MS. P.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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