Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      lati, ancoraché fosse buio e piovesse, essendo elleno al coperto e dove erano lumi, n' ammazzarono assai, se ne ritornò agli alloggiamenti, e, disperato di potere senz' altra gente e artiglieria pigliare per forza Firenze, se n' andò la mattina seguente a Bologna, dove già era (come si dirà) arrivato l'imperadore.
      XLIX. Aveva di già l'esercito di fuora cominciato a patire stranamente di vettovaglie, si per lo gran numero eh' erano, e sì perchè tutte le grasce dovevano venire per ischiena di mulo o d' asini, e le strade sì per la stagion del tempo, e si per le grandi e continuate pioggie, erano rotte tutte e fangosissime; oltrachè cominciavano i saccomanni a non trovar più cosa nessuna nelle case e per le ville, dove insino allora avevano trovato roba assai; perciocché, sebbene erano iti bandi, che ognuno dovesse sgombrare e mettere in Firenze o ne' luoghi sicuri tutte le grasce, eziandio senza pagarne gabella nessuna, le quali ordinariamente sono ingordissime, e di più mandato capitani ad ardere tutti gli strami e versare tutti i vini che trovassono, nondimeno 1' anno era stato tanto pieno e abbondante di tutte le cose, ed i cittadini tanto tardi a voler credere che l'esercito dovesse o accostarsi alle mura, o accostatovisi, dimorarvi, che avevano lasciato dimolte cose per le ville, fondandosi sopra un' invecchiata oppenione de' loro antichi, la quale era, che un esercito piccolo non dovesse venirvi per pigliar Firenze, e un grande, rispetto alla carestia delle vettovaglie, non potesse lungo tempo soggiornarvi ; nè mancarono di quegli, i quali solo, o per credere, o per adempire in quello che potevano le profezie di Fra Girolamo, non vollero sgombrare. Molti dunque de' soldati imperiali, tra per la carestia del vivere e perchè non erano pagati, intendendo che i Fiorentini davano danari per accrescere le loro genti, com'era vero, passavano di dentro. E perchè tutte le mulina vicino a Firenze s'erano fatte guastare, bisognava che i nimici, patendo di macinato, si servissono delle lontane: servendosi donque di quelle di Vicano1 le quali sono sotto '1 ponte a Sie-ve,1 i Dieci mandarono a Nipozzano al commessario, il quale
      ' Lo stampato, Rotano.
      1 II MS. P. Nipotzano.
      U*
      Góogle


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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