Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      150 STORIA FIORENTINA. ' [1529]il giorno ciascuna banda al suo gonfalone colle sue armi, per eseguire tutto quello che imposto e comandato le fosse ; e la notte andava parte a guardare il Monte e '1 bastione di San Giorgio insieme co'soldati, e parte per Firenze da sè: perciocché a' soldati era vietato per bando il poter uscir di casa, se non chiamati da' lor capi, sonate che fossero le due ore. E oltra questa guardia generale, si avevano eletto una particolare di sedici commessari, la quale andasse giorno e notte circondando le mura, e specolando i bisogni della città : i quali furono questi: Pierfrancesco Giovanni, Francesco Corbinelli, Giannozzo Ridolfi, Piero di Mariotto Segni, Duccio di Taddeo Mancini, Piero d'Antonio Girolami, Baldassarri Galilei, Sandro di Bernardo da Diacceto, Giovambatista de'Nobili, Girolamo Nori, Lorenzo di Mariotto Steccuti, Bernardo Maz-zinghi, Giovambatista Nelli, Iacopo Guasconi, Piero Inghir-lani1 e Giovambatista Tosinghi. Avevano ancora creato tre commessari per Firenze sopra la difesa della città, Lorenzo Martelli, Raffaello Girolami e Zanobi Bartolini; il qual Zanobi non ebbe mai lo scambio, come ebbero tutti gli altri. Questi tre erano continuamente con Malatesta per consigliare e provvedere tutto quello che facesse di mestiero per le cose della guerra.
      XLII. Messo in guardia il Monte, e consegnato a ciascuno de'capitani il suo luogo, si rappresentò il signor Malatesta in persona per ordine de'signori Dieci, una mattina a levata di sole in su'bastioni di San Miniato con tutti gli stromenti e sonatori di tutta la città, e, per osservare un così fatto costume, dopo più lunghe strombettate e stampite fatte con incredibile rombazzo, quasi in cotal modo salutasse i nimici, i quali vedevano e udivano ogni cosa, o piuttosto gì' incitasse a battaglia; non veggendo che alcuno comparisse, mandò un trombetta nel campo a sfidargli; e, aspettato buona pezza, non movendosi nessuno, fece in un tempo medesimo, sonando tuttavia un'infinità di tamburi, scaricare tutte l'artiglierie così le grosse, come le minute, le quali erano un numero inestimabile: al quale romore rimbombando
      * Il MS. P. Ingkirami.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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