Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      fi 529]LIBRO DECIMO.
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      XXXVII. Era fama nel volgo fiorentino, che la tavola della Madonna deirimpruneta non volesse albergare dentro le mura di Firenze, donde una volta se n' era invisibilmente di notte tempo fuggita. Nondimeno la Signoria, accostandosi l'esercito, perchè ella alle mani di soldati e di gente luterana non capitasse, fece per partito eh' ella a Firenze nella chiesa cattedrale condurre si dovesse. Il perchè ser Lorenzo Viuoli per commes-sione loro, con un mazziere solo, andò col piovano della chiesa, e senza saputa della Compagnia la dipose, o dispose, come si dice volgarmente, del tabernacolo, e dentro un forziere la condusse segretamente nel monasterio di San Giorgio, e di quindi con solenne processione e con tutti i magistrati, eccettuato la Signoria, fu condotta in Santa Maria del Fiore nella cappella di San Zanobi : e prima s'era fatto condurre da Fiesole in santa Maria in Campo la tavola di Santa Maria Prime-rana, nella quale avevano i popoli speziale e grandissima devozione; e quivi si stettero con grande onore e riverenza, mentrechè la guerra durò.
      Molti della città e molti del contado e del dominio, chi per una cagione e chi per un'altra, parte si trovavano e parte se n'andavano nell'esercito de'nemici, tra'quali Carroccio Strozzi era nel colonnello del signore Alessandro Vitelli, Ber-tino Cavalcanti, Bertino di Carlo Aldobrandi, Sandro Catanzi, Gianmoro da Dicomano, il Rosa da Vicchio nel colonnello del conte di San Secondo, del quale era sergente maggiore Uli-vieri pur da Vicchio; il Morfia, il Pignatta ed altri similmente Fiorentini, ma di bassa mano, nel colonnello del signore Sciarra.
      XXXVIII. D'intorno alla fine del mese, cioè agli venticinque d'ottobre, arrivò il pontefice per la via della Romagna in Bologna, e anticipò, come maggiore, di giugnervi prima, per dover quivi aspettare, come minore, e ricevere Carlo quinto re de'Romani, e farlo, dandogli la terza e ultima corona, di Cesare, Augusto, e d'eletto, imperadore assoluto. Di quattro giorni era entrato in Bologna il papa, quando egli ebbe avviso certissimo, che Solimano Gran Turco, dopo l'avere in un mese intero, con innumerabile quantità d'uomini e d'artiglierie, battuto e battagliato Vienna, se n'era conGóogle


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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