Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      fi 529]LIBRO DECIMO.
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      di palazzo a martello, si dovesse far parlamento. E perchè egli per paura s'era assentato dalla città, fu citato dagli Otto per un cavalluccio ; e non volendo comparire, gli fu scritto da molti parenti e amici, a cui pareva cosa leggiera il caso suo, che dovesse tornare e ubbidire; e tra gli altri Francesco Ban-dini, troppo di sè presumendo, gli fece sapere che venisse e non dubitasse: per che egli compari, ed il Giacomini a faccia a faccia gli rimproverò1 le parole ch'egli aveva usate a lui proprio; onde rimesso alla Quarantia, fu, non ostante nè l'aiuto de'parenti nè '1 favor degli amici, in sulla porta del bargello a ore diciotto decapitato; del che prese Francesco, il quale era superbissimo, sì grande lo sdegno, che se n'andò a Lucca anch'egli, tutto che da quel reggimento fosse onorato molto per la memoria di Bernardo suo zio, il quale aveva nella congiura de' Pazzi ucciso di sua mano in Santa Reparata Giuliano de'Medici padre di papa Clemente. Nocque a Carlo si l'essere egli fattura de'Medici, e sì massimamente l'odioso nome del parlamento; e fu allegata più volte la fine di quella stanza che già fece scrivere con lettere maiuscole nella sala grande del Consiglio maggiore Fra Girolamo; la quale, affinechè ciascuno che vuole possa vederla, mi è piaciuto di scriverla in questo luogo :
      Se questo popolar consiglio, e certo Governo, popol, della tua citiate Conservi, che da Dio t'è stato offerto, In pace starai sempre e 'n liberiate : Tien dunque l'occhio della mente aperto, Chè molte insidie ognor ti fien parate; E sappi, che chi vuol far parlamento, Vuol tòrti delle mani il reggimento.
      XXXVI. Sette giorni di poi, cioè agli ventitré d'ottobre a diciott' ore, fu tagliata la testa nel Bargello colla porta serrata a Frate Vittorio Franceschi, chiamato Fra Rigogolo, Frate Osservante dell'ordine di San Francesco, perchè egli aveva, chi scrive inchiodato, e chi voluto inchiodare quattro pezzi delle più grosse artiglierie che fussero al poggio di San Miniato: dissesi ancora, ch'egli avea promesso mettere una notte, ve»
      1 II Cod. Rice, già citato riprovò.
      Góogle


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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