Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      136 STORIA FIORENTINA. ' [1529]dovessero quei cittadini dichiarare, che da loro fussono giudicati, per esser partigiani della casa de' Medici o per qualunche altra cagione, sospetti alla libertà del presente stato: due de' Signori, cioè messer Pagolo Bartoli dottor di legge, rimessa e quietissima persona, e Francesco de' Nobili ; due di Collegio, Piero Giacomini e Iacopo Corsini chiamato Bar-daccio; e due de' Dieci, Lorenzo Giacomini e Matteo Borgian-ni. I quali ne chiarirono diciannove : Ottaviano de' Medici, il quale insino da principio s'era voluto partire di Firenze, ma il papa gli aveva fatto intendere segretamente che per nulla noi facesse ; Lorenzo d'Andrea de' Medici, Francesco Antonio Nori, Giovanni di Filippo dell'Antella, Filippo di Benedetto de' Nerli, Prinzivalle e Francesco di messer Luigi della Stufa, Gismondo di Gismondo della Stufa, Francesco di Guglielmo Altoviti, Giovanni Aitovi ti chiamato il Nano, perchè cosi era del corpo, ma d'animo terribile ed astutissimo, Raffaello di Pandolfo Corbinelli, Donato di Vincenzio Ridolfi, Lorenzo d'Antonio Cambi, Zanobi di Noferi Acciaiuoli, Andrea di messer Tommaso Minerbetti, Lorenzo di Matteo Canigiani, Ruberto di Francesco Alamanneschi, Lapo di Bartolommeo del Tovaglia, il quale era stato prima accusato e messo nella Quarantia e toccato della fune, e con gran fatica se n'era liberato, non avendo confessato altro, se non che aveva veduto Baccio Valori e messer Francesco Guicciardini scrivere una lettera col sugo di limone, il contenuto della quale egli non sapeva ; l'ultimo fu Lorenzo di ser Niccolò Michelozzi. Questi tutti furono sostenuti nel palazzo de' Signori sotto le loro camere nelle stanze già di madonna Argentina al piano della Croce, e vi stettero serrati a buona guardia tre giorni meno di dieci mesi, cioè da'tredici d'ottobre 1529 a' dieci d'agosto 1530.1 dichiarati furono venticinque; ma Filippo di Bartolommeo Valori, innanzi si racchiudessero, ebbe grazia di potersi stare in casa di Giovambatista Pitti suo cognato; gli altri cinque in quel mezzo tempo s'erano usciti nascosamente di Firenze. Alessandro Corsini, il Carne de' Rucellai, Taddeo Guiducci, Giovanni Tedaldi e Teodoro Sassetti fratèllo di Cosimo, eransi fuggiti prima di Firenze per varie cagiqpi e sospetti; e poi se ne fuggirono molti altri, come Lii^ wièciar-


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Medici Pagolo Bartoli Francesco Nobili Collegio Piero Giacomini Iacopo Corsini Bar-daccio Dieci Lorenzo Giacomini Matteo Borgian-ni Ottaviano Medici Firenze Lorenzo Andrea Medici Francesco Antonio Nori Giovanni Filippo Antella Filippo Benedetto Nerli Prinzivalle Francesco Luigi Stufa Gismondo Gismondo Stufa Francesco Guglielmo Altoviti Giovanni Aitovi Nano Raffaello Pandolfo Corbinelli Donato Vincenzio Ridolfi Lorenzo Antonio Cambi Zanobi Noferi Acciaiuoli Andrea Tommaso Minerbetti Lorenzo Matteo Canigiani Ruberto Francesco Alamanneschi Lapo Bartolommeo Tovaglia Quarantia Baccio Valori Francesco Guicciardini Lorenzo Niccolò Michelozzi Argentina Croce Filippo Bartolommeo Valori Giovambatista Pitti Firenze Corsini Carne Rucellai Taddeo Guiducci Giovanni Tedaldi Teodoro Sassetti Cosimo Firenze Lii Alessandro