Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      fi 529]LIBRO DECIMO.
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      tini avevano ragione, e che facevano molto bene a volerla difendere; ma che, sebbene il pontefice voleva le cose ingiuste, egli non per tanto non poteva mancare come uomo dell' imperadore di non far tutto quello che dal papa commesso gli fosse, nè vedeva modo alcuno di poter convenire colla città, se non si rimettevano in Firenze i Medici: e perchè il Rosso rispondeva, che di questo non aveva commessione alcuna, ser Agnolo Marzi, che fu poi vescovo d'Ascesi, propose un nuovo modo di governo; ma il Rosso, dicendo, se avessero detto da vero, l'arebbono fatto proporre da altri, senza altra conchiusione se ne tornò,1 ed il Carduccio operò, che vi si dovesse mandare un altro; onde fu eletto Lorenzo di Filippo Strozzi, uomo nobile e di buona mente, ma anzi debole e leggiero che no. Egli la prima cosa negò di volervi andare in poste, e avanti che partisse, come facevano tutti gli altri della setta del Frate, andò a confessarsi in San Marco, cioè a conferire co' frati 1' elezione sua, e consigliarsi di quello che fare, e come fare il dovesse. Andarono con esso lui Francesco Ma-rucelli, Lionardo Ginori ed alcuni altri giovani, parte per veder l'esercito, e parte per fuggirsi, con quell' occasione, di Firenze.
      XXV. Lorenzo trovò il principe nel Castel di San Giovanni, e senz' aver fatto altro che considerare il numero e la qualità delle genti, stando Oranges in sul medesimo proposito, che bisognava rimettere il papa, se ne tornò, e referì, per mostrare aver memoria locale, tutto il numero e tutto l'apparecchio de'nemici, soggiungendo, che a lui non pareva che cosi grande esercito e si potente aspettar si potesse. Parve ad alcuni, eh' egli accrescesse un poco troppo, a quello che aveva referito il Rosso, le forze de'nemici; onde fu biasimato non solo come troppo timido, ma come troppo desideroso che s'accordassero. Vollero nondimeno rimandarlovi; ma egli, sdegnoso che era, parendogli di non essere stato creduto, non volle tornarvi ; il perchè vi fu mandato Bernardo da Ca-
      1 In un frammento del presente libro che è nel Cod. Ria. questo luogo dice così: wta .il Botto scritte che te avessero detto, da dovero, l'ar ebbero fatto proporre da altri: le quali parole risapute da ter Agnolo, gli fecero poi in Firenze non poca guerra : onde il Rotto tenz' altra con-chùuione, te ne tornò.
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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