Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1529]libro decimo.
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      in Firenze in vitupero di papa Clemente. — LXXVII. IacopoArrighi ammazzato dal Montauto. — LXXVIU. Signoria per
      gennaio e febbraio 1529 (1530).
      I. Io m'apparecchio a dover liberamente e sinceramente raccontare una lunga e perigliosa guerra, nella quale tutti avvennero quegli esempli ed accidenti, i quali in una potentissima e ostinatissima città, da un potentissimo e ostinatissimo esercito d'un caparbio pontefice e d'un pertinacissimo imperadore assediata, cosi buoni come rei, o tra cittadini e cittadini, o tra soldati e soldati, o tra cittadini e soldati avvenire non dico sogliono, ma possono. E per certo se mai fu assedio nessuno, da che ebbero origine le guerre, degno di dover essere scritto e alla memoria degli uomini raccomandato, questo per molte cagioni è quel desso : nel quale, oltre a molte cose di non piccolo giovamento e di grandissima maraviglia, si vede ne' tempi moderni il medesimo valore e la medesima o costanza o perfidia, ma ben maggior consiglio e maggior resoluzione che anticamente negli animi de' Saguntini. E se l'altre città avessono cotale virtù e fermezza dimostrato, o pure Firenze avuto la fortuna pari all' ardire, e la fede de' collegati, de' condottieri e de' cittadini suoi medesimi a' maggiori bisogni non le fosse venuta meno, arebbe l'Italia (se già 1' amore non me n' inganna) insieme coli' antica gloria, la sua prisca libertà senz' alcun dubbio ricuperare potuto, e dall' imperio e servitù delle genti, se non barbare, oltramontane, dopo tanti e tanto infelici anni felicemente liberata si sarebbe. Ma altramente o destinavano i fati, o meritavano i peccati nostri.
      Ripigliando dunque dove lasciai : era il viceré agli diciannove d'agosto del milleottocentoventinove arrivato a Terni con Giovanni d'Urbina suo luogotenente generale, e dovendo nel venire coli' esercito sopra Firenze alloggiare nella città di Spu-leto con milletrecento cavalli, fu dagli Spuletini, quanto a tutte l'altre cose, onoratamente e con dimostrazioni di somma beni-volenza e cortesia ricevuto ; ma gli convenne in entrando per la terra, passare per mezzo d'uno squadrone di più che cinquemila persone, ognuna delle quali aveva l'arme da difendere in


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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