Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      88 storia fiorentina. ' [1529]mini di San Martino di tutte quante le commendazioni degnissima, i quali danno segretamente ogni mese la limosina a tutti i poveri vergognosi, cioè a tutti quelli che nobili e mendici essendo, non hanno nè da vivere essi, nè donde sostentare le loro famiglie; ma non richiede, anzi non sofferà la ragione della storia, benché questa è digressione di storia, non istoria, ch'io mi stenda nè in deprimere e avvallare i Fiorentini per le loro pessime usanze, nè in alzargli e portargli al cielo rettoricamente per le loro ottime qualità, dicendo, come alcuni dissero, i Fiorentini essere il quinto elemento; e che chi volesse distruggere l'universo, togliesse via i Fiorentini. 1 Quanto a me, giudico che uno storico possa veramente dire, che i Fiorentini essendo uomini come gli altri, hanno di quei vizi e di quelle virtù che hanno gli altri uomini. De' religiosi, avendo io favellato degli uomini, non occorre che io dica più oltra, essendo in loro con tutti gli altri vizi, la medesima superbia, avarizia e ambizione che negli altri, anzi bene spesso tanto maggiore, quanto ella essere minore dover-rebbe.
      L. Ha la città di Firenze oltra tutte le cose raccontate, le quali non sono nè poche, nè piccole, nè da dovere essere poco stimate, una maggiorò, e da dovere essere più stimata di tutte l'altre ; e questa è la sua propria e naturale favella, la quale (essendo la toscana lingua così succeduta alla latina, come la latina succedette alla greca) è, per giudi-cio d'uomini dotti e facondissimi non fiorentini, senza alcuna controversia la più dolce, la più ricca e la più cólta non solamente di tutte le lingue italiane, ma di quante s'abbia infino a oggi contezza.
      E qui fornita questa, non so se troppo lunga o troppo breve digressione, riserbandomi a trattare del governo e magistrati della Repubblica fiorentina in luogo più comodo, porrò termine al nono libro, per dovere nel decimo ripigliare l'ordine tralasciato, e ritornare finalmente alla storia.
      1 Raccontano che cosi dicesse papa Bonifazio Vili, vedendo che erano tatti fiorentini i dodici ambasciatori inviatigli da altrettanti prìncipi d'Europa e d'Asia nel Giubbileo del >1300.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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