Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      80 storia fiorentina. ' [1529]chiamano o capitani, o vicari, o podestą, a' quali bene spesso si dą per maggiore onore e autoritą la commesseria. I capitanati son diciassette, i vicariati dodici, ed il restante po-testerie : mandansi ancora capitani e castellani delle fortezze, e altri uflzi e magistrati, come consoli di mare a Pisa, camer-linghi, provveditori e doganieri. Tutti gli uomini che di tutte le terre del dominio fiorentino fanno volontariamente il mestiere del soldo, trovo che sono d'intorno ottomila, ma chi potesse costringerli ne farebbe quanti volesse.
      XLII. Quanto all' entrata di Firenze, scrive Giovanni Villani nell' undecimo libro, che ella montava da trecentomila fiorini d'oro l'anno, e pił tosto avanzava, dove oggi pił tosto manca, la quale noi, sģ perchč non si cava per la maggior parte de'medesimi luoghi come allora, e si affine che ella riscontrare si possa non solo co' tempi passati, ma eziandio co'futuri, porremo d'onde si cava al presente il pił presso che ci sarą possibile, in questo modo. Dalla gabella delle porte, settantatremila fiorini d'oro ; dalla gabella della dogana di Firenze, settantamila; dal camarlingo del sale, vino e macello, cinquantatremila; dalle decime ordinarie e straordinarie e arbitrii della cittą, cinquantamila (le poste che hanno decima sono dalle dieci alle dodicimila); dalla gabellą dei contratti, diciassettemila; dalla gravezza del contado, quattordicimila; dalle cittą, castella e comunanze tassate, dodicimila; dal camarlingo d'Arezzo, quattromila; di composizioni, duemila; dall'accatto de'contadini e non sopportanti, duemilatrecentrentotto; dalle retenzioni de' nove danari per lira che si ritengono a' salari degli uffizi de' cittadini, mille-settecento; da pił'debitori del comune, millequattrocenno-vanta ; dalle pene de' soldi due e danari quattro che si fanno alle condizioni, ottocento; da avanzi di pił camarlinghi del comune, secento; dalla cassa de'frodi di dogana, cinquecento ; dalle gravezze de' sobborghi dentro e fuori della cittą, quattrocencinquanta ; da cassette di notai di pił magistrati, dugensettanta ; e d'avanzi di pegni venduti al giudeo, centocinquanta; che sommano fra tutti dugentonovantanovemila dugentottantasette fiorini.
      XLIII. Le spese ordinarie della cittą di Firenze sono l'uno


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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