Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      74 storia fiorentina. ' [1529]totto, le quali si chiamano ancora fraterni te, ed in elle sono uomini nobili e ignobili d'ogni ragione. Le quarte più segrete e più devote dell' altre, perchè ordinariamente non si ragunano se non il sabato e di notte, si chiamano compagnie di notte, e sono quattro. Le quinte ed ultime, le quali sono ancora più segrete e più divote dell' altre, perchè ordinariamente non si ragunano, e nelle quali per lo più non sono se non uomini nobili, si chiamano Buche; e queste sono otto. Evvi eziandio la memorabile compagnia del Tempio chiamata de' Neri : gli uomini della quale, dato che s'è il comandamento dell' anima ad alcuno che deve esser giustiziato, vanno a confortarlo tutta la notte, e il di l'accompagnano a uso di battuti, colla tavoluccia in mano, sempre confortandolo, e raccomandandogli l'anima infino a l'estremo punto.
      XXXVII. Sono in Firenze di due ragioni spedali ; alcuni raccettano gì' infermi cosi uomini come donne, benché separatamente gli uni dalle altre, e gli tengono faccendogli medicare e governare in sino a tanto che sieno risanati, senza pigliare cosa nessuna da loro. Il primo e principale de' quali è quello di San Gilio, chiamato Santa Maria Nuova, edificato e dotato già dalla nobilissima casa de' Portinari, il quale è oppenione che possederebbe oggi, per li molti lasci che da diverse persone in diversi tempi stati fatti gli sono, la maggior parte di tutte le possessioni di Firenze, se di tempo in tempo per gli bisogni dello spedale, o per altre cagioni, gli spedalinghi venduti ed alienati non gli aves-sono. La spesa di questo spedale è tanta, e l'ordine cosi fatto, che malagevolmente potrebbe credere o l'una o l'altro chi veduti non gli avesse, ancoraché già fussero molto maggiori, quando l'entrate erano tutte, cavatone le spese de' frati e de'servigiali e l'altre cose necessarie, degl'infermi, e non bisognavano per dovervi esser ricevuto altri mezzi che 1' essere malato.1 Spende questo spedale nel curare gV infermi ogni anno scudi venticinquemila, de' quali n' ha d'entrata in possessioni ed altri beni stabili diciottomila, e settemila di
      4 Questo periodo che manca negli stampati, ò nel codice Rio ucci ni ano.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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