Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1529*1 libro nono. 59
      dell' ordine de' Frati Eremitani di Sant' Agostino, tanto ricco e grande, quanto esser dovea un convento capevole di cento frati i quali continuamente abitare vi potessono, e da questo convento Giuliano che fu 1' architetto, e tutti gli altri dellacasa de' Giamberti uomini eccellentissimi, furono poscia e sono ancora non Giamberti chiamati, ma da San Gallo. Accanto alla porta di fuori è un ponte con marzocco di pietra, sotto il qual ponte passava 1' acqua di Mugnone, bagnando sempre le mura di Firenze, infino che di là dalla Porta al Prato sgorgava in Arno; ma, come si disse nel libro di sopra, fu con poco o nessun giovamento verso la Porta a Pinti, per riempiere d'acqua i fossi, rivólto. Ha questa porta non uno, ma due borghi, i quali sono pieni di case e di botteghe con tutte l'arti necessarie ad una città, e con un' osteria in sulla piazza delle maggiori e più belle che veder si possano; dove i giorni che non si lavora vanno innumerabili artefici, e quivi beendo e giucando attendono a darsi piacere e buon tempo. Il borgo destro seguitando sempre vicino alle rive di Mugnone, va infino all' osteria del Ponte alla Badia, cosi chiamato dalla badia di Fiesole sopraddetta, il quale spazio è un buon miglio, dove sono più botteghe, chiese e munisteri. Sopra il ponte da man sinistra, quasi dirimpetto alla Badia, in luogo alto e rilevato siede, e quasi si pagoneggia, il grande e magnifico palazzo d'Iacopo Salviati, con una larga e lunghissima erta fatta da lui: la quale riesce in sulla strada di Bologna. Il secondo borgo, che va diritto su per la costa, arriva ( lasciando da man destra il bello e ben posto palagio de' Sassetti, ed altre riguardevoli ville) alla loggia de' Pazzi. Sopra la loggia al cominciar d'un' erta si trova un piccolo borgo chiamato per la distanza che è da Firenze a quivi la Pietra al Migliaio; poi lasciato Trespiano, s'arriva sempre salendo all' Uccellatolo, cinque miglia lontano, onde a coloro che da Bologna vengono, si scuopre in un tratto tutto Firenze quanto egli è grande ; poscia lasciato Vaglia, dove ò la prima posta, ed alcuni altri villaggi, su per lo fiume della Garza si trova San Piero a Sieve, piuttosto castello che borgo, onde s'entra nella valle del Mugello. D'intorno a detto borgo sono molte e molto splendide ville, ma tutte, benché grandi eona-


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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