Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      d'esso era la porta, la quale perchè per lo cammino di Feg-ghine e d'Arezzo conduceva a Roma, si chiamava la Porta Romana, ove furon poi le case de'Bardi presso a Santa Lucia de'Magnoli, oggi Santa Lucia sopr'Arno E questi tre borghi facevano il sesto d'Oltrarno, e non avevano altre mura, se non le lor porte e i dossi delle case di dietro, che chiudevano le dette borgora con orti e giardini, le quali borgora al tempo d'Arrigo furono murate, e messe deritro nella città, e così ebbe fine il secondo cerchio, del quale appariscono ancora in molti luoghi per tutto Firenze spressi e manifesti vestigi. Quanto al terzo ed ultimo cerchio, chi desidera di sapere in qual tempo, o ,piuttosto in quai tempi, perchè si murò in più volte, ed in qual modo egli fosse fatto, legga il nono libro, benché molto ed in molti luoghi scorretto, delle Cronache di Giovanni Villani, il quale fu uno degli uficiali sopra l'edificazione delle dette mura : noi per adempiere la promessione ed ufizio nostro quanto ne fia conceduto il più, cominciaremo in questa maniera.
      XXXI. La città di Firenze, la quale è posta quasi nel mezzo della Toscana, tra le radici del monte di Fiesole e quelle di Montughi dalla parte settentrionale, e appiè del poggio di San Miniato in Monte e d'altri colli dalla parte meridionale, gira di dentro le mura braccia fiorentine quattordicimila settecento ventitré appunto; e perchè ogni braccio fiorentino contiene due piedi antichi romani, sono piedi ventino vernila quattrocento quarantasei; e perchè cinque piedi romani antichi fanno un passo geometrico, sono passi cinquemila ottocento ottantanove e un quinto; e perchè ogni miglio comprende mille passi, sono cinque miglia intere e poco più d'otto noni, i quali sono poco meno d'un miglio, sicché in tutto è poco meno di sei miglia. Ha Firenze di longitudine gradi trentaìrè e mezzo, e di latitudine quarantatrè, la sua forma è'irregolare, cioè non è propriamente nè tonda, nè quadra, nè quadrangola, o altra figura regolare; perciò che le sue mura torcendosi in alcuni luoghi e faccendo gomito, ovvero angolo, cioè canto, sbiecano molte volte, e vanno a schimbescio, onde nasce ch'ella quasi come un fuso è stretta negli stremi, e nel mezzo larghissima.
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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