Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
      [15-29]probabili e di poco valore, essendo senza alcuna necessità. E sono di quegli, i quali giudicano, clie le parti e discordie, le quali furono sempre nella città di Firenze molte e grandissime, nascessero dalla diversità della natura e de' costumi de' duoi popoli onde ella fu composta, e massimamente poi che i Fiorentini nel milledieci, presa furtivamente il giorno di Santo Romolo, festa loro principale, la città di Fiesole, si fecero i Fiesolani compagni, e gli ricevettero ad abitare in Firenze insieme con esso loro ; onde il medesimo Dante disse nel quindicesimo canto dell' Inferno :
      Faccian le bestie fiesolane strameDi lor medesme, e non tocchin la pianta, S'alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa
      Di quei Roman che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta.
      Veduto dove, come, quando e da chi e perchè fa edificata la città di Firenze, resta che vediamo se, come, quando, da chi e perchè ella fu disfatta, perciò che non è meno dubbia la distruzione sua, che si sia la edificazione. Giovanni Villani nel primo e nel ventunesimo capitolo del terzo libro 1 narra, come Totila re de' Gotti avendo duramente assediato Firenze, e non la potendo pigliar per forza, l'ebbe (fidatisi i Fiorentini della fede e promissione sua) per inganno (e per questo Vecchia fama nel mondo gli chiama orbi), e non solamente fece mandare a fil di spada uomini e donne, piccioli e grandi, se non quegli i quali o a' monti si fuggirono, o nelle caverne si nascosero; maf spogliatola d'ogni sustanza, comandò che fosse messa a fiamma e a fuoco; e così fu fatto: perchè non vi rimase pietra sopra pietra, se non dall' occidente una torre, e dal settentrione una delle porte, e infra la città presso alla porta del Duomo, dove si chiamava Campo Marti, aveva alcun borgo, gli abitanti del qualo vi facevano per cagione de' Fiesolani un di della settimana il mercato. La qual rovina e distruzione dice esser avvenuta agli ventitré di giugno*
      1 Gli stampati invece hanno questo racconto nel primo e nell'ultimo ca-
      pitolo del libro secondo.
      3 II Villani dico ai ventotto di quel mese.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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