Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      libro nono.
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      non iscrivevano mai il medesimo l'uno che l'altro : e per vero dire, i Fiorentini si consigliarono in questo caso, per giudizio de'migliori e pių prudenti uomini, assai male, e commissero non piccolo errore, onde meritarono gran biasimo; perchč, lasciamo stare che'1 mandare ambasciadori in quel tempo era fuor di tempo, e non faceva altro effetto se non dimostrare la debolezza loro, e fare crescere l'animo a Cesare ed a Clemente; non diciamo, che volendogli pur mandare, non doveano eleggere quattro, i quali, tutto che fussino grandi e riputatissimi cittadini, non potevano mai, per essere di diverse nature e sčtte, convenire in cosa nessuna : tacciasi che fu chi biasimō, che tra quegli ne eleggessero uno, il quale di fresco era stato da loro pių che gravissimamente, o a diritto o a torto, offeso; e diciamo che i Fiorentini furono i primi che scopertamente ruppero contra l'antica usanza loro i capitoli della lega; dico scopertamente, perchč occultamente il duca di Melano aveva trattato gran pezzo col pontefice che dovesse riconciliarlo con Cesare, ed anco il duca di Ferrara aveva cercato segretamente d'assettare i fatti suoi; i quali duca di Melano e di Ferrara impetrarono poco appresso da' signori Vineziani licenza di potere liberamente mandare ambasciadori all' imperadore, ristringendosi messer Andrea Gritti loro sapientissimo doge nelle spalle, mentrechč gli oratori loro la chiedevano; considerando per avventura, che se i collegati fus-sono stati d'accordo e giucato, come si dice, di buono, l'imperadore non pure non poteva nuocer loro, ma arebbe avuto carestia di buon partiti. Il quale imperadore fu opinione che si sarebbe pių vivo e pių rigido dimostrato eh' egli non fece, se non fusse stato che appunto in quel tempo il Gran Turco aveva assediato o stava per assediare Vienna; onde Ferdinando suo fratello lo sollecitava ogni giorno per lettere, che dovesse ritornare; ed i Protestanti gli avevano mandato insino a Genova una ambasceria, alla quale, per non fare le loro dimando al proposito di quel tempo, non avendo Cesare risposto a loro modo, essi per le loro repu-bliche gli avevano protestato di nuovo; e Michele Cadeno, uno degli ambasciadori, avendo Cesare per isdegno fatto ri-
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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