Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      22 storia fiorentina. [15-29]vettovaglie di tutte le ragioni fra un certo tempo determinato si dovessero condurre a Firenze, o rifuggire nei luoghi forti e sicuri. Nè si potrebbe credere quanto fu queir anno pieno e abbondante di tutte le cose: il che però fu di molto maggiore utilità agli eserciti nimici, che alla città. Mandarono chi rivedesse diligentemente tutte le terre, le quali disegnavano di voler tenere, perchè si restaurassino dove n'aveano di bisogno e si fortiflcassino ; lasciandovi dentro chi fusse bastevole e sufficiente a guardarle. Diedero ordine che la fortezza del Poggio Imperiale verso Siena di sopra a Poggibonzi si mettesse in guardia; e di verso Bologna quella diPiancaldoli, e quella del Cavrenno, la quale essendo stata tocca dal cielo, s'era con molte fessure aperta, si facessero forti; ed in tutti quei luoghi dove non ne fosse, si portasse munizione e tutto quello che v' abbisognava. Comandarono statici al Borgo a sair Sepolcro, a Cortona, ad Arezzo, a Pisa, a Pistoia e ad altri luoghi più sospetti, e gli facevano rassegnare ogni giorno diligentemente in Firenze. Mandarono Bernardo da Verraz-zano oratore al signor Malatesta, perchè dovesse intrattenerlo e vezzeggiarlo con tutte le maniere possibili di carezze e d'onori, acciò si mantenesse in fede, e non si lasciasse svolgere con parole nè corrompere con promesse dal papa, il quale sapevano eh' era dietro a ciò continovamente. Elessero in luogo di Giannozzo Pandolfini, messer Galeotto Giugni am-basciadore a Ferrara. Spacciarono Piero Vettori in Lombardia nel campo della Lega al duca d'Urbino, perchè gli tenesse avvisati de' progressi di quelle bande, ed eziandio per trattare di condurre il signor Teodoro Trivulzio; la qual pratica non ebbe effetto. Crearono poi commessari in diversi luoghi, Carlo Federighi a Firenzuola ed in tutti quei contorni di qua dall' Alpi; Giovanni Covoni a Colle, a San Gimignano e per tutta la Valdelsa; Pieradoardo Giachinotti, a Livorno; Bernardo Giachinotti, al Borgo a san Sepolcro; Girolamo Morelli, a Pistoia; Lorenzo Soderini a Prato. Elessono finalmente sette cittadini, quasi sette dittatori, l'ufìzi^de'quali fusse, veg-ghiare tutte le cose della città pertinenti allo Stato e a tutte quante provvedere, ed in somma aver cura che la repiiblica fiorentina non patisse danno alcuno in cosa nessuna; gli eletti


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Firenze Poggio Imperiale Siena Poggibonzi Bologna Piancaldoli Cavrenno Borgo Sepolcro Cortona Arezzo Pisa Pistoia Firenze Bernardo Verraz-zano Malatesta Giannozzo Pandolfini Galeotto Giugni Ferrara Piero Vettori Lombardia Lega Urbino Teodoro Trivulzio Carlo Federighi Firenzuola Alpi Giovanni Covoni Colle San Gimignano Valdelsa Pieradoardo Giachinotti Livorno Bernardo Giachinotti Borgo Sepolcro Girolamo Morelli Pistoia Lorenzo Soderini Prato Stato