Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
      [15-29]tutti quanti. Cesare si fermò in Savona due giorni, nel qual luogo avendo egli inteso da Luigi Alamanni sotto ambascia-dorè, i Fiorentini aver creato a Sua Maestà quattro oratori per incontrarla ed onorarla, mostrò d'averlo assai caro, e diede segni, che cotali dimostrazioni gli piacessero non poco: la fanteria sbarcò in una villetta quattro miglia quindi vicina, e fatta quivi la rassegna, furono non dodicimila, come era il nome, ma novemila quattrocento d'una buona e fiorita gente, benché sbattuta e malconcia per gli travagli e pericoli del mare; e circa dumila Spagnuoli di quelli chiamati Bisogni eròno poco avanti arrivati a Genova, per quivi doverlo aspettare. I cavalli da guerra furono dintorno a dumila cinquecento; l'armata tutta tra quella del principe e quella di Spagna, della quale era capitano Roderigo Portondo, uomo di gran valore; benché poco di poi nel ritornarsene in Ispagna fusse temerariamente rotto e morto con otto galee da Aidino delle Smirne, nominato tra gli altri corsali, Cacciadiavoli ; erano circa centotrenta legni, trentasei galee, settanta vele quadre tra caracche e navi grosse, ed il restante tafurelle1 e brigantini. Eranvi poi molti tra signori e gentiluomini, così Alemanni come Spagnuoli, e tanto ecclesiastici quanto secolari, come monsignore di Nassau, 'l'arcivescovo di Bari, l'arcivescovo di Pallenza, il marchese di Moia, i figliuoli del duca d'Alva, il figliuol del duca dell' Infantado, monsignore di Granvela, il gran cancelliere ed il suo confessoro, il primo de' quali fu promosso al cardinalato poco di poi che pervennero a Genova, e 1' altro fra non molti mesi.
      X. Si era disputato in Ispagna, dove Sua Maestà dovesse sbarcarsi, o a Napoli, o a Civitavecchia, ed il papa faceva grand'istanza che si sbarcassi in alcun luogo de'Sanesi, o a Port' Ercole, o a quello di Santo Stefano ; ma piacque a lei (che che a ciò fare la movesse) d'andare a Genova; nella qual città entrò a ore ventidue, con un saio indosso di teletta d'oro, e una cappa di velluto d'un colore molto strava-
      1 Tafurella detta ancora Tafarete, è nome di una piccola nave piatta, ta quale serviva d' ordinario al trasporto dei cavalli e dell' artiglierie. Gli Spagnuoli la chiamavano Taforea. Vedi a questa voce, Jal, Glottaire Nau-tique.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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