Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (415/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LIBRO SEDICESIMO 415
      ricidio commesso da lui nella persona del duca Alessandro suo genero, e tatti i suoi discendenti in perpetuo, di tutte le ragioni che avesse o in qualunque modo aver potesse sopra lo stato della città di Firenze , costituì il signor Cosimo capo primo e principale della repubblica , dello stato e del governo di Firenze e di lutto il suo dominio, e dopo lui i figliuoli maschi, eredi e successori suoi legittimi, con tutta P autorità, grazie e privilegi che aveva il duca Alessandro in qualunque maniera acquistate dalla città , o in altro modo , quando fu morto. E se ne fece pubblico e solenne istrumento e Privilegio sottoscritto di mano propria dal conte , e suggellato col suo suggello.
      Volle poi, che'l signor Alessandro Vitelli riconoscesse e giurasse di tener la fortezza per nome dell'imperadore, ed egli, o non pensando , o non curando quello che di lui il duca Cosimo e tutti gli altri dir do-vessono , P acconsenti. 11 medesimo ( tanto è piccola la fede, dov' ella dovrebbe esser grandissima ) fece Fazio Buzzaccherini da Pisa di quella di Livorno, non ostante che avesse promesso al signor Cosimo lutto il contrario; e pure aveva avulo innanzi l'esempio del capitano Matteo da Fabbriano, il quale essendo capitano della Nuova di Pisa, aveva non meno arditamente risposto , che con fedeltà, sé averla avuta in custodia da' Medici, e per i Medici volerla guardare e a loro rendere ; del che fu grandemente lodato , e più sarebbe stato, se si fosse saputo che il signor Pier Luigi Farnese con ordine del padre lo fece tentare per mezzo d' un suo fratello, promettendoli mari e monti (come si dice ), che gliele dovesse dar nelle mani ; del che appariscon ancora più lettere scritte non in cifera , ma in un gergo a uso di lingua furfantina molto strano.
      Prese Sifonte per ragione dell' antifato ( chè così chiamano essi la contraddote ), in nome di madama Margherita il possesso di tutti i beni cosi mobili come immobili, i quali erano stati del duca Alessandro; i mobili furono molti d' ogni ragione, e tra i più rari e preziosi due rarissimi e freziosissimi: la tazza ovvero vaso d' agata, e il sigillo di Nerone : e tutti se ne gii portò seco , benché il signore Alessandro n' ebbe la parte sua; in qualunque modo, egli cavò di Firenze tra gioje e danari ed altre robe di valsuta un tesoro incredibile: gl'immobili lasciò lutti in affìtto per settemilacinquecento scudi P anno al signor Cosimo, i quali sua eccellenza ha pagati sempre e paga continuamente.
      Piacque a madama, la quale, lutto che fusse più tosto fanciulla che giovanetto, mostrava co'fatti e colle parole d'esser nata di chi ella era , di fare, innanzichè ella si dipartisse, la dipartenza; perchè congregatisi i quarantotto col signor Cosimo, ella co:i inaravigliosa graziav^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (415/476)






Alessandro Firenze Cosimo Firenze Alessandro Privilegio Alessandro Vitelli Cosimo Fazio Buzzaccherini Pisa Livorno Cosimo Matteo Fabbriano Pisa Medici Medici Pier Luigi Farnese Sifonte Margherita Alessandro Nerone Alessandro Firenze Cosimo Cosimo Qle