Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      400 STORIA FIORENTINAtant' ambizione e tanto sciocca , eh' egli , comechè non sapesse far cosa nessuna , presumeva nondimeno di saperle far tutte, e a tutte, qualunque sì fossino, arebbe voluto por mano, ma delle deliberazioni del governo non s'intrometteva ordinariamente nè tanto, nè quanto. Messer Fraaeesco Campano essendo di basso stato salito, nè sapendo egli come, a quel grado altissimo , non capiva in se stesso, ed aspirando a cose maggiori, governava molto fedele e non insufficente la segreteria, aspettando però la risoluzione di tutte le cose dalla bocca di Cosimo solo. Dopo il Campano, partito Bernardo da Colle, si riferivano tutte le cose della cancelleria a messer Ugolino Grifoni da San Miniato, il quale, perchè era stato copista nell' arcivescovado, e cancellier di quel famoso capo di parte, ed anco perchè, essendo tozzotto e tangoccio, gli rendeva un po' d'aria, si chiamava da chi voleva o ingiuriarlo o avvilirlo, ser Ra-mazzotto : ma la signora conoscendolo fedele e molto affezionato della casa, gli voleva bene, e lo chiamava per amorevolezza, Ulino (1). Nella persona di costui, dove aveva mancato o Parte o la natura, o l'una coli'altra insieme, supplì abbondantissimamente (come suol fare spesse fiate ) la fortuna , mediante la liberalità del signor Cosimo, il quale nelle deliberazioni importanti allo stalo, non pure non si fidava de' cittadini , ma molle volle se ne guardava , e ciò o per proprio giudicio, o perchè, secondochè si sparse poi, Francesco Anton Nori, giuoeando il giuoco per 1' addietro, o forse slimando , come s' usa, gli altrui costumi da' suoi, gli disse discorrendo un giorno sopra la natura dei Fiorentini, che tutti erano o avari o ambiziosi, e la maggior parte superbi, e invidiosi e maligni ; e finalmente conchiuse che sua eccellenza non poteva nè doveva fidarsi d'alcuno di loro in cosa nessuna; il qua! ricordo però si dice che diede medesimamente a Giuliano fratello di papa Leone Antonio Giacomini, uomo di singolarissimo valore e bontà, quando fu da lui vicitato ; il qual trovandosi vecchio e cieco non aveva, dopo tante vittorie acquistate col sangue e colla virtù sua alla repubblica fiorentina , onde sostentar si potesse,
      Mentrechè in Bologna, in Ferrara ed in Vinegia si consultavano ogni giorno assai cose, e mai non se ne conchiudeva nessuna, di maniera che i fuoruscili fiorentini, i quali si guardavano prima con maraviglia, erano venuti, nell' andar tanto in giù e 'n su , in derisione infino de' fanciugli ; accadde che gli uomini del Borgo a San Sepolcro, essendo in parte, si diedero su per la testa, onde nacque che alcuni sbanditi prò' fersono a messer Piero, che se sua signoria voleva far loro spalle con
      (!) Abbreviativo o vezzrggiativo del nomp Ugolino,
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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