Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUINDICESIMO 31)7
      gliar qualunche occasione se gli porgesse prima, e fare alcun movimento contra lo stato, il quale egli e gli altri fuorusciti chiamavano tirannico ; alle quali cagioni se ne aggiugnevano due altre: l'una, che non avendo egli, nè trovando più chi prestar pur un soldo gli volesse, perchè essendo grandemente indebitato con molti, non aveva il modo a pagar nessuno, si tornava alle spese in casa di Baccio suo cognato ; l'altra, che'1 governatore aveva fatto notificare a tutti gli alberghi, che non dovessino ricettare a patto nessuno alcun soldato fiorentino; la quale si pensò che fusse stata opera di Filippo, ed io tanto più lo credo , quanto essendo andato a raccomandargli Spagnuoletto Niccolini e Carretto AItoviti, i quali erano stali presi, perchè gli facesse rilasciare , mi rispose mezzo in collora queste parole : Oggi due, domani quattro, e F altro otto ; dite loro che si vadan con Dio ; che fanri e-glino qui?
      Stava dunque messer Piero intentissimo per muover qual cosa da qualche parte, quando gli si scoperse un' occasione cosi fatta : Era in Gaslrocaro un cittadino chiamalo Achille del Bello, del quale , come d' astuta e assai destra e manesca persona , s'eran serviti a tempo della repubblica i dieci della guerra, tenendolo provvisionato, come facevan moli'altri in diversi luoghi, perchè gli tenesse cautamente avvisati di tutte quelle cose che si dicevano e facevano nella contrada , le quali po-tessono in alcun modo nuocere o giovare allo stato. Costui desideroso, come uomo parziale, d'ammazzar ser Simone e altri de' Corbizzi suoi nimici, avea, per potersi dopo il fatto salvare, mandato un suo nipote e un Lucantonio che si credeva figliuolo di Mariotto della Palla, essendo nato d'una femmina ch'egli si teneva, in Bologna a fare intendere a messer Migliore , chiamato il cavaliere de' Covoni, eh' era dietro a far rivolgere Castrocaro, per darlo al signor Piero. Era Migliore lungo tempo stato ministro in Roma del banco degli Strozzi, e perchè egli aveva, come uomo di mala vita, accresciuto con gravissime usure le facoltà loro, eglino per ristorarlo, l'avevano, mediante il prior di Capeva, fatto ricever nella religione de' cavalieri di Malta, e se ne servivano come di confidenlissimo in tutte le cose , così lecite, come non lecite. Il cavaliere, avendo conferito questa pratica con messer Piero, gli mandò a dire che tirasse innanzi, che non se gli mancherebbe. In questo mezzo Achille s' aveva messo segretamente in casa alcuni sbanditi da Cotignuo-la, uno de' quali chiamalo ser Girolamo fece per mezzo del capitauo Cesare da Cascina, notificare questo maneggio al commessario. Il commessa-rio , il quale era Bartolommeo Capponi, fedele e diligente persona, mandò per Achille subitamente, e perchè egli non volle andarvi, vi mandò ser Andrea di Baccio dalla Strada suo cavaliere colla famiglia ;
      Varchi. Voi //. 29
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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Baccio Filippo Spagnuoletto Niccolini Carretto AItoviti Dio Piero Gaslrocaro Achille Bello Simone Corbizzi Lucantonio Mariotto Palla Bologna Migliore Covoni Castrocaro Piero Migliore Roma Strozzi Capeva Malta Piero Achille Cotignuo-la Girolamo Cesare Cascina Bartolommeo Capponi Achille Andrea Baccio Strada Qle