Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      STORIA FIORENTINACammillo Carafaitlooi, messer Agostino Pappagalli, Bastian di Tatto, GiovanGlippo Sozzifanti, Luigi di Giovan Gherardi, messer Lorenzo da Pontremoli canonico,. Sandro di Bona, Iacopo di Batista Peri, Bartolommeo Cantini e più altri. Nè giovò a Cammillo Cara fan toni P esser cognato di Mento Bracciolini suo ucciditore, nè a Giovanfilippo P essere in estrema vecchiezza, avendo settant' anni passati, nè al canonico da Pontremoli P essersi rifuggito nella chiesa di San Mareo, nè a Bartolommeo Cantini l'aver saltato le mura della cittadella, dov' era ricorso con più altri per iscampare ; perchè Bartolommeo Brunozzi ed un suo cugino gli corsero dietro a cavallo, e raggiuntolo al ponte Guglielmo, in luogo della vita eh' egli aveva altra volta campata loro, lo tagliarono a pezzi : tanto può più negli animi parziali P odio,, ancoraché ingiusto, che l'amore benché giustissimo ; gli altri di fazione Cancelliere, sentito il romore, e velluto il governo che di loro si faceva, parte si fuggirono di Pistoia, parte s' appiattarono per le case , e parte furon salvati chi dagli amici, e chi da' parenti.
      Fra queste occisioni Niccolaio, chiamato da molti Niccolò, Bracciolini, il quale insino quando stava a' servigi del cardinal Ippolito era stato bandito rubello del duca Alessandro, non ostante che aveva avuto una grossa compagnia da Filippo Strozzi, se n'andò solo con otto o dieci a Pistoia ; e perchè coloro eh' erano a guardia della porta, o noi lo conobbero, o nollo vollero conoscere, facendo, come fu detto e scritto allora, la gatta di Masino, entrò dentro : ma i dodici uomini, i quali dopo la strage e partila de' Cancellieri, erano stati eletti sopra il governo della città, gli mandaron dicendo che si dovesse partire, perciocché, sebbene era della loro fazione medesima, non però , essendo ribello della casa de' Medici, lo volevano nella terra. Laonde egli, confortatone ancora dal commessario, perchè in quel tempo non v' aveva luogo il comandare, si ritirò in una sua villa, e fra pochi giorni, ottenuta una patente (perchè cosi comportavano le qualità di quel luogo, alle quali ubbidire è alcuna volta non meno forza che senno ) dall' eccellenza del duca, vi ritornò. Dico duca ed eccellenza, perchè cosi come a successore del duca Alessandro se gli diceva quasi da tutti, sebbene nelle soprascritle delle lettere tiou se gli dava ancor altro titolo che d'illustrissimo ed eccellentissimo signore. Tornato il Brecciolino in Pistoia, attese a rappacificarsi co1 Brunozzi e co1 Cellesi, e farsi più amici e partigiani che poteva.
      Trovavasi in questo tempo il capitano Guidotto Pazzaglia a una sua possessione tra Prato e Pistoia, vicino di Monte Murlo due miglia, chiamata la Casa al Bosco, dov' era una casa e una torre, assai ben forte e «li sito e di muraglia, con fórse quattrocento fanti., pagatili la maggior parte in Bologna da'fuorusciti, perchè s'opponesse a'Pa&ciatiehi ,
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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