Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      STORIA. FIORENTINAfacessono loro qualche insulto, al quale egli non potesse poi riparare ; però gli pregava bene, che si doverono partire ad ogni modo quanto più tosto ; al che Ridotti e Caddi con tutta la loro famiglia non senza grandissima paura ubbidirono subito. Salviati si rimase nella casa sua , la quale fu in un tratto circondata da gran numero di soldati, e per Firenze andò una voce, il cardinal Salviati essere stato taglialo a pezzi; onde fu per la città gran bisbiglio e un poco di garbuglio ^ ed egli'se n' andò a Calenzano, dove erano gli altri due cardinali, e quindi alla villa del Barone, dove Baccio, il quale era stato aspramente minacciato dal signor Alessandro , gli aveva invitali ; nel qual luogo stali alcun giórno con parte de' fuorusciti, fu loro fatto intendere che non istavano bene quivi ; perchè pieni di paura, e quasi mosche.senza capo, se n'andarono a Bologna.
      Dissesi, questo averne mandato i cardinali essere stato ordine del signor Cosimo, per levare il sospetto agi' Imperiali, i quali, ingelositi per queste pratiche oltre a modo, se n! erano gravissimamente doluti. Salviati aveva più volte palesemente confortato, consigliato e pregato il nipote con efficacissime parole, che dovesse per quiete della città , per ben pubblico, e sempiterna gloria di lui rinunziare il principato, e contentarsi d'una grandissima provvisione che gli sarebbe assegnata; ma la verità è che segretamente V aveva pregato, consigliato e confortato che lasciasse ,> non il principato» ma l'imperadore, e si gittasse da quella del re cristianissimo, il quale lo piglierebbe in protezione, e non solo
      10 manterrebbe sicuramente in istato, ma ancora l' aggrandirebbe; il che da Cesare per più cagioni e per più rispetti si poteva, anzi si doveva dubitare. Era questo mutamento dà Carla V imperadore a Francesco 1 re di Francia in tutti i tempi, ma.spezialmente in quello, di più che grandissimo momento all' uno ed all' altro di loro: ma Cosimo, il quale, oltra la pvomessione che aveva Catta a Cibo, era schietto di natura, non volle mai accettarlo , anzi fermato di correre quella fortuna, mentrechè Cario vivesse, lo ributtò costantemente, e gli rendè, benché non avesse aneora pelo in viso, assai miglior conto di sè e colle parole e co1 fotti, di quello eh' egli persuaso e credulo s' aveva.
      Mentrechè Salviati era ilo a Montepulciano per far disarmare, i quarantotto per commessione del signor Cosimo fecero un partito agli trenta di gennaio, che tulli i banditi e confinati per conto di stato, salvo che
      11 Parricida e suoi compagni, potessero, liberamente ritornare e stanziare in Firenze e per tutto il dominio, $enza pregiudizio nessuno; ma non furono molti quegli che vollero ritornare ; uno de*quali fu messer Donato Giannotti ; ma essendogli dopo alquanti giorni affermato da Alamanno del Pazzi, come per Firenze si diceva eh' egli era stato preso e
     


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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