Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUATTORDICESIMO 553
      La fortuna , la quale aveva sempre o in una maniera o in un'altra travagliato il duca Alessandro, non volle anche lasciargli godere intieramente ganza qualche travaglio le nozze e la sua novella sposa , per-ciocché a'diciotto giorni di luglio s'intese che alla Mirandola sotto il governo del conte Guido Rangone e del signore Cesare Fregoso , eran giunte un buon numero di fanterie soldate dal re di Francia, di maniera eh* il duca ebbe sospetto eh' elle non venissero a' danni suoi, perciocché in quell'esercito eran molti fuorusciti fiorentini ; onde ei mandò a'confini dello stalo suo quella parte di fanterie e cavalli che giudicò a bastanza per difendere quei luoghi, e fece mandar bandi sotto gravissime pene per tutto il dominio', e massimamente per quella parte che confina colla Lombardia, che ognuno sgombrasse tutte le robe, e specialmente le vettovaglie, a'luoghi forti, per tórre a'nimici ogni comodità di poter vivere alla campagna. Pure dopo non molti giorni s' intese per cosa certa , che quell' esercito andava sopra Genova, avvisandosi di poterla pigliare sprovvedutamente, il che non successe loro; conciosiacosachè essendo eglino arrivati a quella città la notte de' due giorni di settembre, e avendole dato, siccome i soldati dicono, una battaglia di mano, nè avendo scale le quali fussono tanto lunghe , clic bastassero a salir per quelle in sulle mura della città, ei furono ributtali indietro -, perchè essi il giorno di poi si partirono , quasi fuggendo, del Genovese, e se ne ritornarono senz' ordine verso la Mirandola , dove si dissolverono e sbandarono del tutto.
      In questo medesimo tempo l'imperadore era passato in Provenza, ed aveva assalito la città di Marsilia, e non gli essendo il pigliarla succeduto, l'esercito imperiale, il quale era il maggiore ed il più gagliardo che Cesare avesse avuto giammai, da quello in fuore eh' ei condusse contro a'Turchi l'anno 4 532 a Vienna, cominciò a patire assai delle cose da vivere, perciocché il signore Anna di Memoransì, (1) il quale era gran contestabile di Francia, aveva guastatò tutto il paese intorno a Marsilia, e quasi tutta la Provenza, avendo fatto ardere tutti gli strami , e sgomberare a i luoghi forti tutte le vettovaglie, e rovinare i mulini e la maggior parte delle case, per ridurre in quella maniera l'oste del» l'imperadore in un' ultima necessità di tutte le cose, siccome egli lo ridusse, di maniera che gli uomini di quell'esercito furon forzati a viver d' erbe e di frutte mature e acerbe, e finalmente d'ogn'altra cosa che potevano aver, buona o cattiva ch'ella si fosse; perchè gli cominciarono tante e sì pestilenziose malattie , che in poco tempo uccisero la maggior parte di quell'esercito, e quegli che rimasero vivi per lo più
      (I) Cioè Anna di Monlmorcocjr.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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