Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUATTORDICESIMO 351
      la sulla piazza di San Giovannino era una figura d'una femmina iu quale aveva nella man destra un ramo d'olivo, é sotto i piedi un monte di spoglie, e nella basa era scritto :
      erit. pax. in. v1rtute. tua.
      Sopra la porla eh' entra nella loggia del palagio de' Medici erano scritte queste parole :
      ave. magne. hospes. auguste.
      Con questo apparato dunque, e colla pompa di sopra detta, la quale era molto accresciuta dalle gentildonne, le quali per tutta la via per la quale sua maestà venne, erano riccamente adorne alle finestre per vederla, e avevano in sulle fiuestre bellissimi tappeti, giunse lo imperadore a Santa Maria del Fiore, e scavalcato entrò in chiesa, e si messe a fare orazione sotto a un cortinaggio di velluto pagonazzo, che perciò era slato posto dalla parte destra dell' altare, e al vano della cupola era tirato in sulle funi un bellissimo ottangolo di drappelloni. E poiché sua maestà ebbe fatto orazione tanto quanto le piacque , uscì di chiesa e rimontò a cavallo, e se n'andò ad alloggiare al palagio de' Medici, e stette di poi in Firenze selle giorni, e menirechè égli vi stette, andò quasi ogni giorno per la città diportandosi e veggendola , non menando seco molto gran compagnia di gente. Il duca Alessandro; il quale in Napoli aveva scritto nelle risposte cb' egli aveva fatto all' accuse le quali i fuorusciti gli avevan poste dinanzi all' imperadore, che la città si contentava assai del governo suo , e che i cittadini l'amavan molto, permesse che ognuno, mentre-chè Cesare era in Firenze, portasse l'armi, e fece in quel medesimo tempo una mostra della migliore e della meglio armata parte delle fanterie eh' egli aveva in sullo stato di Firenze, e siccome quegli che , oltre la cagion predetta, era piuttosto sdegnato che altramente coli'imperadore , per le cagioni dette di sopra , volle dimostrargli in quella maniera, che da se stesso aveva forze bastevoli a difendersi lo stato, quando sua maestà avesse dato la sentenza in altro modo che in quello eh' ella l'aveva data Nè si fece, mentrcchè Cesare era in Firenze, cosa alcuna notabile.
      Partì di poi sua maestà di Firenze a' quattro giorni di maggio, e la mattina eh' ella partì, andò innanzi alla partila sua a udir messa in San Lorenzo , e dopo messa andò a vedere quella maravigliosa segrc-stin che fece in quella chiesa Michelagnolo Buonarroti scultore fiorenti-tino, il quale meritamente una delle luci della fiorentina gloria dir si puole ; di poi montò a cavallo , e per la via di Pistoia e di Lucca se n' andò in Lombardia , per andar di poi ad assalir la Provenza. È daLjOOQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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