Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (328/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      S38 storia fiorentinamaestrali deNa città, non foron nuove, siccome eran nuovi e non più uditi i lor peccati abominevoli ; ma molte altre volte per lo passalo s' è usato in Firenze di farle da qualunque maniera di governo contra i malvagi e scandalosi cittadini, come sono questi ; i quali tanto presumono, ch'egli ardiscono anche di dire che la cesarea maestà ha fatto contro alla coscienza sua, ed ha errato in far la dichiarazione del modo del vivere ch'ella mandò in Firenze pel Musseitola. E se, fatto che fu 1' accordò dell'anno 1530, fu proibito a tatti 1' uscir di Firenze, fu fatto molto prudentemente, perciocché molte hrigate di giovani usci-van della città coir armi, e andavano nell' esercito, onde ne nacque talora pericolo di quistione di grandissima importanza ; per levar via adunque le cagioni di questi scandoti, si fece quella proibizione della quale essi tanto si dolgono.
      « Ma perchè essi si rammaricano ancora che di poi che la cesarea maestà ebbe per lettere, e a bocca pel signor Pietro Zappada , comandato al duca , che non tentasse più cosa alcuna contro a' cittadini fiorentini dentro e fuori della città eh' eglino si fossero, sono stati fatti ribegli Francesco de1 Pazzi e alcuni altri gentiluomini fiorentini, e furon aspettati a Modana Pietro Strozzi e Anton fierardi dal capitano Pelruc-cio e certi altri servidori del duca , per uccidergli quando e1 ritornavano di Barzellona, là dove eglino erano stati mandati ambasciadori da' fuorusciti all' imperadore , e che a questo medesimo capitano Peduccio fu dato da un cameriere del duca trenta scudi, acciocché egli uccidesse un fuoruscito fiorentino, qualunque egli si fosse; noi dall'altra parte rispondiamo primieramente quanto a Francesco de' Pazzi e gli altri che in que' tempi furono fatti ribelli, eh' essi dopo, la partita dell' imperadore di Barzallona non hanno mai restalo d' offendere e molestare il duca, non solamente colle parole, ma co' fatti ancora , avendo cerco di pigliare a tradimento le fortezze di Pisa , di Volterra, ed altri luoghi importanti di quello stato, siccome bisognando si proverà manifestamente con processi ed esamina autentiche , e perciò fu lecito il gastigargli in quella maniera , senza disubbidire perciò la cesarea maestà , a cui s' ha, coinè si debbe meritamente avere , da questo governo tutta quella riverenza e tutto quel rispetto eh'è possibile averle; perciocché il comandamento di quella s'intende, che non si tenti cosa alcuna contro ai cittadini fiorentini per quelle cose le quali erano seguite insino allora, e non per quegli errori che di nuovo si commettessero da loro contro al duca, e contro allo stato e governo suo. Ed è vero che essendo partiti Piero Strozzi e Anton Berardi di Roma per andare, siccome allora si diceva , in Francia, e sapendosi pubblicamente i maneggi che i fuorusciti avevano in quella corte , i quali sono ancoraLjOOQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (328/476)






Firenze Firenze Musseitola Firenze Pietro Zappada Francesco Pazzi Modana Pietro Strozzi Anton Pelruc-cio Barzellona Peduccio Francesco Pazzi Barzallona Pisa Volterra Piero Strozzi Anton Berardi Roma Francia OOQle