Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      322 STORIA FIORENTINA
      « È adunque il presente governo di Firenze giusto, legittimo e libero, perciocché egli è fondato primieramente in sull' autorità ed in sul giusto e prudente volere di Cesare ; eletto arbitro da tutte due le parti a giudicare quale stato gli pareva che fusse più convenevole a* Fiorentini ; di poi in sul concorde consentimento del popolo di Firenze, il quale è oggi retto e governato giustamente da i suoi liberi maestrati, e colle sue antiche leggi e buone consuetudini.
      t Ma perchè gli avversari nostri dicono che quando questo modo di vivere eh' è nella città di Firenze fusse di sua natura giusto e legittimo, sarebbe egli divenuto tirannico e violento, per gì'ingiusti modi co' quali ei s'è governato per lo passalo, e ancora oggi si governa, conciosia-cosachè egli abbia levato via la signoria ed il gonfaloniere di giustizia, eh' era il sommo maestrato de' Fiorentini, e i sedici gonfalonieri di compagnia , il quale era maestrato antichissimo e di grande autorità della repubblica fiorentina, abbia oltracciò murato lina fortezza in Firenze , disarmato il popolo del tutto di quella città , e usi continuamente di fare infiniti torti e ingiustizie a i cittadini fiorentini, e comporti che i servidori dei duca Alessandro facciano ogni oltraggio ed ogni ingiuria , senza pena alcuna, a' poveri cittadini di sopra delti, nella roba , nel sangue e nell'onore; diciamo primieramente, che i due maestrati di sopra detti si sono levali via per sicurtà e quiete di quella città, perciocché il maestrato de'priori, il quale volgarmente si chiamava la signoria, stando continovamentc nel pubblico palagio, senza mai partirsene, s'attribuiva da sé stesso molta più autorità che non gli era suta concessa dalle leggi : e F altro avendo sotto di sé scrino tutto '1 popolo di Firenze diviso in sedici parti, le quali i Fiorentini chiamavano gonfaloni, per rappresentarlo armato sempre mai in tutti queTluoghi, là dove fosse chiamato da quel magistrato, perchè ciascheduno che ha voluto far levare qualche romore nella città di Firenze , F ha fatto sempre mai col mezzo di questi due magistrali ; laonde que' buoni, savi e quieti cittadini, i quali desideravano di por fine ornai a tante e si gravi sedizioni, tumulti, ro-mori e disordini che per lo passato avevan più volte afflitta miseramente la patria loro, e ridottola ultimamente V anno 4530 iti manifesto pericolo della sua ultima ed estrema rovinaf tutti con consentimento concorde deliberarono , per tor via ogn' occasione a i sediziosi e cattivi cittadini di fare alcun tumulto nella città, di levar dalla lor repubblica quei due magistrati i quali la facevan soggiacere a i pericoli di sopra detti, ed in luogo de' priori e gonfalonieri di giustizia mettere F eccellenza del duca, e dopo lui i suoi discendenti, con un maestrato di quattro consiglieri, i quali fossero de' primi, più prudenti e più orrevoli cittadini della città, e non istessero continuamente nel pubblico palagio , e siLjOOQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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