Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (310/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      310 STORIA FIORENTINAconvenne che quegli della famiglia de' Medici dovesser ritornare in Firenze come privati cittadini , e godere i lor beni ; nel qual modo di vivere ei perseverarono fin all' anno 1527 , ancorché in quel tempo l1 accordo fosse in molle parti rotto ed alterato, e ristretto il governo della città negli amici della casa de' Medici ; ma non fu perciò attribuito, nè allora , nè mai, a quella casa autorità alcuna di principato nella città, nè fu per conseguente spogliata l'anno di sopra detto violentemente di cosa alcuna, perciocché la non poteva essere spogliata di quel principato il quale ella non possedeva allora, nè mai avea posseduto nel tempo passato , ed i poderi ed altri suoi beni privati eh' ella avea nello stato di Firenze, le furono lasciati liberamente, e concedutole oltracciò l'esenzione di tutte le gravezze pubbliche per dieci anni ; 'perciocché la felice memoria d' Ippolito de'Medici , il quale non molto tempo dopo fu fatto cardinale, avendo insino allora quel pietoso e generoso desiderio nell'animo, che la patria sua vivesse libera, licenziò volontariamente quella guardia de' soldati forestieri che allora era in Firenze, e promesse di adoperare che le fortezze di Pisa e di Livorno, le quali erano guardate da certi amici e partigiani della casa de' Medici, fossero restituite alla città : e fu questo accordo sottoscrìtto dal cardinale di Cortona, il quale allora governava in Firenze tutte quelle cose che appartenevano alla casa de' Medici. j
      c Ma quando questa famiglia fosse stata pure per forza cacciata di Firenze , sarebbe stalo folto questo dalla citlà ragionevolmente, concio-siacosachè l'anno 1512 , contro alla forma della capitolazioue fatta col-l'esercito del re cattolico, ella fu stata spogliata violentemente e con inganni della sua libertà ; onde non poteva papa Clemente domandare la restituzion sua , o de' suoi parenti alla patria in quella maniera eh' ella era l'anno 1527 , conciosiacosachè questa così fatta reslituzione arebbe indotto la superiorità in una città libera; il che è contra le leggi divine e umane , perchè gli antecessori di sua maestà hanno privati loro stessi dell'autorità di poter concedere restituzioni somiglianti a queste, ancorché qualcuno ne fosse stato primieramente investitola loro per privilegio, siccome si vede manifestamente nelle leggi e nelle costituzioni imperiali; ed il medesimo ancora si vede proibito nel santissimo concilio di Toledo, il quale oltracciò vieta ancora espressamente l'osservanza di tutte le promesse somiglianti a queste, ancorché elle siano fatte con giuramento, perciocché le sono contro a Dio, e contro alla coscienza di quegli che le promelte. E lanlo divien più libera la cesarea maestà dall'osservare al papa le promesse ch'ella gli fece in Barzellona, quanto sua sanlità 4ia contraffatto molte volle ed iu molti modi all' accordo che seguì allora tra sua maestà e 'I pontefice.
     
      ze ,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (310/476)






Medici Firenze Medici Firenze Ippolito Medici Firenze Pisa Livorno Medici Cortona Firenze Medici Firenze Clemente Toledo Dio Barzellona