Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUATTORDICESIMO 201
      il giovane, che fu duca di Nemors e gonfaloniere di Santa Chiesa, ancoraché tutto il collegio de' cardinali fosse da sé stesso disposto a farlo papa, non solamente per lo consiglio dato loro da Clemente, ma ancora per la vecchiezza sua , perciocché egli era ornai d'età di sessantasette anni, e mostrava anche con ogni industria, quanto poteva il più, d'essere di debol complessione, e, nascondendo oltre di questo con grandissima arte dentro a sé medesimo i vizi suoi, appariva di buoni e lodevoli costumi; era oltre a ciò tenuto per la lunghezza del'tempo ch'egli era stato cardinale , eh' egli si conoscesse molto bene delle cose del mondo, e della corte di Roma , siccome egli si conosceva di fallo.
      In questo medesimo tempo la maggior parte de' fuorusciti fiorentini, i quali erano sparsi quasi per tutta la Cristianità, se ne vennero a Roma, e cominciaronsi a trattenere insieme con Filippo Strozzi e co' suoi maggiori figliuoli nella, corte del cardinale Ippolito de' Medici. Questi era giovane di gran cuore, cortese, e amator delle lettere , siccome per lo più sono stati quei della famiglia de' Medici, onde nella corte sua erano molti uomini litterati e dotti in ogni maniera di arte e di scienza; dilettavasi ancora dell'armi; perchè egli aveva appresso di sé i primi capitani e colonnegli d'Italia, sicché si vedeva manifestamente, ch'egli era molto più atto al soldato che al sacerdote, e non poteva comportare in modo alcuno , che il duca Alessandro gli fosse stato messo iunanzi da papa Clemente nelle cose di Firenze, essendo egli di più tempo che non era il duca, e dall'anno 1524 insino all'anno 1527 stalo come capo del governo di quella città ; perciocché sebbene il duca Alessandro era slato anch'egli in questo medesimo tempo al governo di Firenze, nondimeno ogni cosa si riferiva a Ippolito, ai quale in quel tempo;si diceva il Magnifico, siccome a quello ch'era di più tempo che non era Alessandro, del quale non si faceva menzione alcuna, o poca, siccome di quello eh' era di manco eia che non era Ippolito, sebbene egli erano allora tulli due giovanetti, onde papa Clemente aveva dato loro per guida e consigliere il cardinal Passerini da Cortona. Per questo sdegno adunque il cardinal de' Medici cominciò dopo la morte di papa Clemente a trattenere in casa sua la maggiore e la più nobil parte de'fuorusciti fiorentini, siccome nimici del duca Alessandro, per servirsi dell1 opera loro contro di lui in tutte quelle óccasioni che se gli fossero porte ; ed egli per mantenere la discordia tra lui ed il duca, cercavano con ogni arte e industria d' accrescere il più ch'ei potevano l'odio ch'egli portava al duca Alessandro, credendosi, come pareva verisimile, che dovesse avvenire che questa inimicizia dovesse partorire la rovina di tutti e due loro, siccome avvenne poi, ma non in quella maniera ch'essi credevano che dovesse avvenire, e per conseguente' Varchi, Voi li. 18
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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