Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      240 STORIA FIORENTINAal duca alla morte sua, e che quegli, i quali erano insin allora suoi nemici scoperti , fossero per macchinare in quel tempo contro al duca più sicuramente e con maggiore animo eh' eglino facevano allora , impediti dalla grandezza sua, e dalla riputazione in che egli era salilo per essergli succeduto felicemente la impresa di Firenze, e perchè Cesare non gli negava cosa alcuna per lo gran sospetto clf egli aveva , che il papa non s' accordasse col re di Francia , siccome gli pareva eh' ei fosse volto a fare.
      Queste difficoltà adunque, le quali noi abbiamo detto di sopra che si rappresentavano innanzi al pontefice , di vero eran grandi, e atte a far temere ogn'uomo, per sicuro e di gran'animo ch'egli si fosse stalo, non che papa Clemente , il quale era di natura di povero cuore e pauroso; perchè egli, non gli parendo bastevole alla sicurtà e fermezza dello stato del duca Alessandro, l'avere acconsentito a i confini, agli esi-lii, alle prigioni, alle morti, e finalmente alle rovine di tanti cittadini e di tante famiglie, di quante egli avea vedute l'ultime miserie, né P aver anche fatto del tutto disarmare la città, pensò di fortificare e confermar lo stalo al duca in due altre maniere } delle quali una fu che in Firenze si facesse una grande e bella fortezza, la quale non solamente desse riputazione alle cose del duca, ma ancora fosse un suo refugio in qualche tumulto repentino , e in qualche furor di popolo , che sopravvenisse : l'altra fu di veder s'egli poteva dar per moglie al duca Alessandro la Margherita d'Austria , figliuola naturale di Cesare, siccome più volte s'era tra loro ragionato di dover fare, e la Caterina sua nipote di sopra detta a Enrico, secondo figliuolo del re di Francia , e allora duca d' Orliens, della qual cosa egli aveva cominciato a trattare con que' due cardinali che noi dicemmo di sopra che gli erano stati mandati di Francia a Bologna per ragionar seco di molte cose appartenenti al re di Francia e al re d' Inghilterra. Ed ancoraché egli per molte conietture dubitasse che se egli faceva il parentado col re di Francia , che lo imperadore non fusse per dare la figliuola al duca Alessandro , pure si deliberò con tutto questo di tirare innanzi il parentado col re dì Francia, credendo poi con quel medesimo sospetto , il quale ei conosceva che Cesare aveva, ch'egli non si gettasse del tutto dalla parie de' Franzesi (perchè l'imperadore gli aveva concedute e comportate molt altre cose, le quali se non fosse stato questo timore, ei non gli arebbe concedute nè comportate giammai), farlo anche acconsentire a questa d'imparentarsi seco, ancoraché egli avesse dato la sua nipote al duca d' Orliens ; perchè egli avesse nella partita sua di Bologna, e per tutto il viaggio ancora, cercò con ogni industria di persuadere a que'due cardinali franzesi, che 1'accordo fatto in Bologna
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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