Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      230 STORIA FIORENTINA
      1539, eli questi duoi un maestralo solo, il quale si chiamò nove con-servadori del dominio , da nove cittadini de' quali egli è composto, ed ordinò ch'egli giudicasse tutte le cause che si appartenevano agli otto di pratica e a i cinque del contado , e avesse cura di tutte quelle cose delle quali avevan cura i duoi magistrati sopraddetti, ch'egli tolse via.
      Ultimamente a'ventuno di marzo di quest'anno si riformarono la decima e'l monte per l'anno avvenire 1535 , siccome è usanza in Firenze di riformare ogn' anno l'uno e l'altro: e quanto alla decima si deliberò che tutti i cittadini pagassero per l'anno avvenire 1553 una decima e un arbitrio in dodici registri, come si sogliono pagare gli altri anni le decime e gli arbitrii : ed in quanto al monte s' ordinò che gli uflciali di monte pagassero tutti i salarli, depositi. pensioni di forestieri, gabelle e limosine di luoghi pii, che si sogliono pagare gli altri anni, e che le paghe e le doti delle fanciulle guadagnate si mandassero , secondo l'usanza, a tre per cento , ed il quarto de' capitali delle doti guadagnate di quelle fanciulle che si fosser morte o rendute monache, si pagassero nella medesima maniera che si era ordinata per la riforma del monte dell' anno 4 552; mandassinsi da tre per cento a quattro, e da quattro a sette , ventimila fiorini per ciascuna di queste somme, di quegli ch'erano stali prima guadagnali. Mutaronsi molti assegnamenti consegnati a più cittadini sopra diverse entrate del comune, per danari prestati in diversi tempi alla città, e per interessi di detti danari; cassaronsi per iscemarsi spesa di molti uficiali, della cui opera non faceva più bisogno al comune, e concessesi autorità agli uficiali di monte di levare dalla decima di coloro, alla cui gravezza fossero stati messi, quei beni ch'eglino avesser comperi da'luoghi pii, dalla parte guelfa, o dalle venturt'arti, e poi gli avessero avuti a rendere a' primi padroni siccome furon costretti di fare l'anno 4 550 , quando si mutò lo stato; e cosi tutte le case, botteghe, osterie, mulini e altre muraglie , che per cagione della guerra fossero slate rovinate, di maniera che le non si potessero più usare in modo alcuno da i loro propri padroni. E per essere lo spedale di Santa Maria Nuova in grandissimo disordine, per aver perso nel tempo della guerra assai , e speso molto più che negli altri tempi, se gli accrebbe , oltre a quel che egli soleva avere ogn'an-no di varie entrate del comune, circa a quattromila ducati di limosina per quattr'anni continui avvenire.
      Ma acciocché meglio s'intenda tutto quello che s' è detto sin qui della decima e dell'arbitrio e del monte, diciamo che dall'4427 indietro si ponevano le" gravezze ordinarie e straordinarie ancora alle persone de' cittadini, onde avveniva che la maggior parte di quelle eranov^ooQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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