Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO TREDICESIMO 227
      ed essendosi poi per esperienza conosciuto eli' egli era cosa molto malagevole per più cagioni, che il sommo maestrato ogni volta doveva deliberare qual cosa d'importanza, di ventinove persone ragunarne ven-tolto, per qnesto a'dieci di di gennaio di quest'anno il consiglio de'qua-rantotto vinse una provvisione, che ogni volta che'l sommo maestrato aveva a deliberare cosa alcuna insieme co'collegi, bastassero a vincerla i duo terzi delle fave nere. Deliberarono oltre di questo i quarantotto in questo medesimo giorno, che i piati che si movevano al palagio del podestà di Firenze, ne' quali non era dichiarata nominatamente la quantità de'danari che l'attore domandava al reo, sebbene era giudicalo prima dal proconsolo, che quantità di diritto ei dovesse pagare al comune , se poi era per la sentenza giudicato creditore di maggior somma che non era quella della quale egli aveva pagato il diritto, l'attore l'osse obbligato fra dieci giorni pagare il diritto di quella somma, di che egli era stato chiarito creditore di più, e nollo pagando fra detto tempo, non potesse riscuotere se non quella quantità della quale egli aveva pagato il diritto, acciocché il comune avesse quel che le si apparteneva.
      È in Firenze il maestralo de1 conservatori delle leggi , il quale ha cura che leggi e ordinamenti della città s'osservino, e correggere i costumi disonesti dei cittadini; ed è in questo somigliante agli amichi censori della repubblica romana, ma è diverso poi in questo da loro > eh1 egli non è sopra le gravezze che pagano i cittadini ogn'anno al comune, né ha cura alcuna dell'entrate pubbliche, come avevano i censori romani. Questo maestrato era allora composto di dieci cittadini, onde avveniva spesso, che qualcuno di loro credendo che nell' ufficio fusseix) ragunati tanti de' compagni, che bastassero a terminar le liti che pendevano dinanzi al magistrato, il che talvolta non era , perchè le cause andavano più in lungo , e duravan più di quello che ragionevolmente elleno arebbono dovuto durare; per questa cagione adunque, e per risparmiar ancora al comune il salario che si dava a duoi de'conservadori, a'ventiquattro giorni di gennaio si vinse nel consiglio ' dei quarantotto una provvisione, che per V avvenire si facesse il maestrato di sopra detto solamente d' otto cittadini, e che a vincere i lor parliti e le loro deliberazioni bisognassero almeno i due terzi delle fave nere.
      E perchè per la peste e per la guerra e per la malvagità de'tempi tutte quelle cose che s' adoperavano alle muraglie non solamente erano divenute carissime, ma non si dava ancora da coloro che attendevano a simil mestiero , il giusto peso , nè la giusta misura delle cose di' sopra dette a coloro che facevan murare, perciò in questo medesimo giorno i quarantotto deliberarono che il duca , o veramente il suo luogole-
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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