Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      STORI.V FIORENTINAdi Lion di Spagna, Granuela e Praia (1), per trattar delle condizioni della lega che si doveva rinnovare tra questi due principi.
      Mentrechè in Bologna si trattavano questi accordi Ira '1 pontefice e
      10 imperadore, e che il duca Alessandro si tratteneva in quella città a questi due signori suddetti appresso, seguì in Firenze un accidente, il quale fu principio di molti mali e gravi a quella città , e dimostrò a tutti i cittadini, e massimamente a quegli i quali contra la maggior parte .degli altri avevan tanto favorito e aiutato papa Clemente a rimettere la casa de'Mediei in Firenze, che quell'ombra di libertà che ancor restava alla patria loro, doveva tostamente del tutto mancare, e che la speranza eh' eglino avevano avuta infìn allora d' avere a esser compagni e non servidori del duca Alessandro , riusciva loro del tutto falsa e vana , e eh'ei conveniva loro ubbidire al duca come a loro padrone , e vivere con quelle medesime condizioni che vivevano tutti gli altri cittadini, il che accrebbe sdegno infinito negli animi di loro, e al duca Alessandro
      11 sospetto ed il desiderio d'assicurarsi ; la qual cosa partorì la rovina di Filippo Strozzi e de' figliuoli, e di molti loro parenti , amici e partigiani, e finalmente la miserabil morte del duca Alessandro , e poco di poi quella di Filippo sopraddetto. Era anticamente usanza in Firenze, quando gli uomini d1 ogni grado e d'ogni età erano manco oziosi che non sono oggidì,anzi erano tutli dediti alle lettere, all'armi e alle faccende mercantili, o altre arti manuali, che l'anno nei giorni del carnevale, per interrompere i continui ragionamenti delle faccende mercantili, e l'assiduo lavorar degli artefici, e dare agli uomini qualche riposo, acciocché in quei giorni e' potessero rallegrarsi insieme alquanto e festeggiare un poco, che i giovani, e massimamente nobili, uscissero fuori travestiti con un gran pallone gonfiato innanzi , e venissero in Mercato Vecchio, ed in tutti que' luoghi dove sono le botteghe e trafichi de1 mercatanti e degli artefici, e quivi dando a quei paltone , e mescolandosi con gli altri cittadini, e traendo loro addosso il pallone , e cercando di metterlo per le botteghe, le facessero serrare , e finire in quella maniera le faccende per que' pochi giorni. Questa usanza de' Fiorentini, la quale se non era da lodare, non era perciò del tutto anche da biasimare, cominciò ( siccome la natura è di tutte le altre cose del mondo di rovinare sempre nel male) a peggiorare, e dove questi travestili non facevano altro che dare col pallone a chimiche eglino trovavano per le
      (1) Cioè monsignor Duprat, ma d'un' altra famiglia clie quella del cancelliere di Francia. È nnmin.ito anche nel Doriti». Mulini N. CCCXXXVII1, e dal Si-smondi. Hist. des Fruite., Vo!. XVI, p. 487. Così I' Arbib.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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