Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      218 STORIA FIORENTINAIl giorno (li santa Lucia arrivarono in Firenze da cinquanlacinque vasi molto ricchi e begli, dentro i quali erano varie reliquie di diversi Santi , mandate da papa Clemente , perchè si dovessero mettere nella chiesa di San Lorenzo , dove fumo condotte solennemente e con grandissima divozione, e stettero in sull' altare grande insino agli quindici, nel qual giorno si mostrarono divotamente a tutto il popolo, poi per tenerle in luogo degno e onorato, si fece un pergamo di. pietra dentro la porta del mezzo, dal quale si mostrano ogn'anno con molta riverenza il giorno della pasqua delia Risurrezione di Gesù Cristo nostro Signore.
      Due giorni dopo crebbe Arno tanto per le continue piogge, ch'egli entrò in Firenze per le fogne, e presso alla volta degli Spini alzò l'acqua vicino a un braccio.
      In questo medesimo mese proposero e vinsero i quarantotto due provvisioni ( benché da qui innanzi basterà dire proposero senz1 altro , perchè tutto quello si proponeva si vinceva ), P una che nè in Firenze, nè per tutto il dominio si potessero macellare nè vitelle nè buoi, affi-nechè il bestiame, il quale era carissimo, rinviliasse; l'altra che nessuno (fusse chi si volesse, e avesse nome come gli paresse) non potesse nè murare sporti di nuovo, nè racconciare i vecchi o i rovinati, acciocché la città in processo di tempo diventasse più bello: e di vero la città n' è divenuta più bella, ma secondochè si crede, men sana, perchè s' è fatto del ben bellezza.
      E a' ventitré giorni di dicembre si vinse pur nel medesimo consiglio una provvisione, per la quale si moderò alquanto P ingordigia delle gabelle delle dogane di Pisa e di Livorno, e ordinaronsi molle cose in benefìzio de' mercatanti che conducessero niercatanzie in quelle terre ; e perché per la peste e per la guerra passate la città di Pisa era si d' abitatori, e specialmente di mercatanti fiorentini, rimasa strema, che quando tra quegli uomini che allora si ritrovavano, nasceva qualche differenza, per la quale bisognasse trarre il ricorso de' mercatanli, secondo I' ordine di quel luogo, per giudicarla, non pareva che le cause fussero intese, né esaminate come si conviene, per non essere in que' ricorsi uomini pratichi e intendenti a bastanza; perciò i quarantotto fecero una provvisione, che per P avvenire si dovesse sempre ritrovare ne'giudicii di sopra detti il commessario che allora fosse al governo di Pisa.
      Era in questo tempo venuto Clemente a Bologna, dov'era entrato a'quindici di dicembre, essendosi partito da Roma a1 diciotto di novembre nel medesimo anno, per aspettare, siccome eran prima convenuti di dover fare, Cesare in quella città, il quale venendone d' Alemagna, dove s' era in poco tempo finita la guerra tra lui e Solimano principev^ooQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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