Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (176/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      476 STORIA FIORENTINAVillafranca di Nizza ; Tommasino Soderini a Castel Sant'Agnolo; Vieri da Castiglione nell' isola dell1 Elba ; Vincenzio Taddei in Cicilia a Trapani; Zanobi Signorini a Narni.
      Io non so quello che a coloro, i quali queste cose leggeranno, sia per dovere avvenire : so bene , che a me hanno elleno tanto arrecalo iti iscrivendole non pure di rincrescimento e compassione, ma d'indignazione e sbigottimento, che io , se le leggi della storia , le quali io, giusta mia possa, non intendo a trapassare, ritenuto non m'avessino, a rei in così larga occasione lungamente deplorato non meno la miseria e infelicità della natura umana, che la crudeltà e la perfidia degliuomini; conciosiacosachè queste cose fussono fatte tutte quante dirittamente contra la forma della capitulazione, nella quale si perdonava liberamente a tulli coloro che in qualunche modoo per qualunche cagione avessono o detto o fatto, o contra la casa de' Medici o contra alcuni de1 parenti e seguaci loro: e con tutto questo, si ritrovano al presente di coloro, i quali hanno o l'animo cosi efferato, o la lingua tanto adulatrice, o la mano cotanto ingorda, che lontanissimi cosi da ogni umanità come da ogni verità, scrissono nelle Storie loro, che papa Clemente troppo temperato in tutte le sue azioni, parendoli che fosse uficio della riputazione e pietà sua, mantenere il nome il quale s' aveva preso, usando moderata vendetta, fu contento della pena di pochissimi. Del che tanto più si dovrà o maravigliare o stomacare chimiche saperrà che la volontà di Clemente era che per più tempo ad ogni mano d'otto si seguitasse di confinarne degli altri ; ma le grida che si sentivano per tutta Italia e fuori, non senza grandissimo carico di don Ferrante , giunsero all' orecchie di Cesare , e questo cagionò clie in confinando non si procedette più oltra ; che se ciò stato non fosse, sì tiene per cosa chiara, che questa proscrizione arebbe all' avvenente, se non agguagliato 1' antica romana de' triunviri, certo avanzato la fiorentina del 4 434.
      Io non truovo che altri raccomandasse la città al papa o a parole o con iscritture, come pare verisimile; solo Girolamo Benivieni, confidatosi o nella vecchiezza, alla quale si possono ben fare di gran mali, ma non lunghi , o nella bontà sua , alla quale si può ben far danno, ma non paura , o nella familiarità eh' ebbe con lui assai domestica quando era cardinale, scrisse a sua Santità una lunghissima lettera, nella quale s'ingegnava molto familiarmente e alla libera persuaderle due cose: una conveniente all'amorevolezza d'un buon cittadino verso la patria sua, e questa era che sua beatitudine, allora che ne aveva il potere, volesse dare alla ciità una forma di reggimento laudabile, secondochè gli aveva già ragionalo in Firenze , e della sapienza e clemenza di lei degna ; V altra conveniente alla credulità d'un semplicissimo cristiano,
     
      v^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (176/476)






Nizza Tommasino Soderini Castel Sant'Agnolo Vieri Castiglione Elba Vincenzio Taddei Cicilia Trapani Zanobi Signorini Narni Medici Storie Clemente Clemente Italia Ferrante Cesare Girolamo Benivieni Santit Firenze Qle