Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO DODICESIMO 4 Civer riauto Firenze, fu non poco amareggiata, inasprita e falla minore da tre non piccoli dispiaceri: il primo, che i danari per pagare l'esercito gli parvero pochi; il secondo, che i Fiorentini avessero eletto di rimettere la riforma del nuovo stato piuttosto in Cesare con condizione , che in lui liberamente; il terzo, furono quelle parole del capitolo primo dell' accordo : Intendendoti sempre salva la libertà. E con tutto ciò, eleggendo di voler piuttòsto servire al senso che ubbidire alla ragione , si risolvette , per vendicarsi e secondare la natura sua, di non perdonare nè aver rispetto o riguardo a cosa nissuna , interpetrando i capitoli a senno suo e secondochè bene gli tornava, e giudicando che a un papa, secondo la sentenza di messer Lorenzo Pucci chiamalo il cardinal vecchio di Santi Quattro , il quale era sopra la penitenzeria , non si disdicesse cosa nessuna, anzi che tutte, ancoraché ingiustissime, gli fossero lecite. E di vero chiunque ha letto e osservalo le Storie cosi antiche come moderne, conosce che de'principi quegli è reputato più giusto e migliore, il quale è maggiore e più potente, perchè non si lasciar tórre il suo è, secondochè dicono essi, cosa da uomini privati, ma T occupar 1' altrui o con forza o eon inganni, essa opera è lode da re. E per certo quegli i quali signoreggiano, hanno altri concetti e tini, che coloro i quali sono signoreggiati: a'sudditi par dovere di dovere godere il loro e d'esser ben traltati, secondochè ordina e dispone la ragione; a chi domina par ragionevole che tutto quello ch'essi impongono a' sudditi, o a ragione o a torlo, si debbia fare non solo pazientemente , ma volentieri , e che non si possano dolere di quello eh' è loro tolto, ma bene debbiano ringraziarli di quello che lasciano loro. Donde si conosce manifestamente quanto sia grande la differenza da quello che si fa, a quello che, non pure secondo i teologi, ma eziandio secondo i filosofi, fare si dovrebbe. Ma lasciando quello il quale si può per avventura biasimare, ma ammendare no, dico che avendo papa Clemente significato, benché a pochissimi e segretissimamente, la sua volontà si cominciò in Firenze a perseguitare senza non pur pietà, ma rispetto alcuno tutti coloro f quali s' erano in quello stalo popolarmente acoperti o amici della libertà o nemici della casa de' Medici e degli aderenti e seguaci loro ; alcuni de' quali furono decapitati, alcuni sbandili, alcuni afflitti con varie e diverse pene, e la maggior parte in vari e diversi luoghi confinati , come potrà vedere chiunque vorrà leggere quello che qui da piè particolarmente ne scriveremo.
      Raffaello Girolami, poiché 1' ebbero assicuralo col farlo uno della balia , fu una mattina sostenuto nella camera del capitano de'fanti, e per intercessione di don Ferrante gli fu perdonato la vita, ma confinato per lempre nella rócca di Volterra, donde poi a'diciannove di dicembre lu


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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