Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO DODICESIMO
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      dentro con tal condizione il prefato Cencio, inandò sua eccellenza pre-fata un trombetta a domandare il saivocoridotto a quelli signori per la mia sicurtà, li quali, come loro che di tal materia non avevano notizia nessuna, risposero che prima che concedessero detto &alvocondotto , volevano mandar fuori un vciltadino loro per intendere quello elie sua eccellenza intendeva far proporre a quella città \ il che essendo stato concesso con consulta e licenza del signor Malatesta, mandarono ieri fuori detto cittadino nominato Bernardo da Castiglione, al quale fatto intendere sua eccellenza che la intenzione del volermi mandar là non era altro che volére esortare quel popolo a voler ridursi' all'accordo prima che volersi, veder rovinare in tutto: gli fu in questa sentenza da lui risposto, e dichiarato apertamente che se in questo accordo doveva intervenire condizione'alcuna d'accettar dentro le palle, non ne parlasse più oltre, perchè quella città era determinata non volere di ciò intendere parola; ma ogn' altra cosa che si fusse addimandata a servizio dell* imperadore si disporrebbono a concedere di buonissima voglia, e senz' altra conclusione ritornalo dentro, non s' è di poi inteso altro. Stassi aspettando in che si risolva il prefato signor Malatesta, parendo già che si sia legato, per quello che ho detto di sopra di quanto è passato per il detto Cencio, al signor principe. (1). »
      Dilecle fili, salulem et aposlolicam benedictionem. Ex dileclo fìlio Domenico Centurionio, camerario nostro, et antea ex plurimis intelle-xiinus quo amore et studio, fili, processeris et assidue procedas ad servationem istius civitatis palriae nostrae carissimae, simulque ad nostrarum rerum beneficium. Quod est riobis ila gralum, atque in corde et in desiderio fixum, ut huius lui tanti beneficii quod in nos et in nostram pjalriam confers, numquam oblivisci possumas : siquidem cara omni solicitudine incolumilalem ciusdem civitatis exoplemus, merito fit ut libi cum in hoc adiulorem praecipuum habemus, simus maxime debitori , sed haec et alia plenius tibi referet dilectus filius Bernardina Coccius, quem ad le miltimus, cui fidem in omnibus indubiam habebis.
      Dalum Romne apud Sanctum Petrum sub Anulo Piscatoris die XIII augusti MDXXX, ponlificalus nostri anno septimo.
      CLEMEIVS PP. VII.
      Blosids.
      A tergoDilecto fìlio Malatesta Balionio, Exercitus Fiorentine capilaneo generali.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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