Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      446 STORIA FIORENTINAper Ridolfo suo figliuolo, e assettare le differenze degli castelli con gli Orvietani. »
      Questi capitoli furono letti in molti luoghi pubblicamente , e tra gli altri in Vinegia nel consiglio de' pregati, non senza maraviglia e indegnazione di que' padri; e messer Marco Dandolo dimandato nell'uscire dall' ambasciadore del duca d' Urbino, se Malatesta aveva fatto tradimento , rispose queste parole : Egli ha venduto quel popolo e quella città e il sangue di que' poveri cittadini a oncia a oncia, e messosi un cappello del maggior traditore del mondo (4).
      Lettera dell' illustrissimo signor don Ferrante Gonzaga all' illustrissimo signor don Federico duca di Mantova suo fratello, data dall' esercito cesareo sotto Firenze alli 4 5 di luglio 4 830 (2)
      c Per dar parte all'eccellenza vostra del successo delle cose di qua, questi giorni passati nacque certo maneggio d' accordo, il quale fin a quest' ora s'era ristretto di sorte, che tenevamo per cosa certa che'l dovesse seguire ad effetto, del che è poi successo il contrario, cbè pur oggi la pratica s' è rolla in tutto, di sorte che avemo perso ogni speranza di venire più in futuro a parlamento alcuno d' accordo ; la pratica ebbe principio in questo modo : Un capitano di quegli della terra nominalo Cencio Guercio amico del signor Pirro, venendo a parlamento con alcuno de' nostri, gli ricercò che volesse fare intendere da sua parte al signor Pirro, che volesse venire a parlargli, che aveva da dirgli cose d' importanza; il quale signor Pirro essendovi andato con licenza del signor principe , trovò costui aver commessione
      (i) Il Baglioni non fu solo nè primo a tradire Firente. Anco i signori Veneziani lasciavanla in abbandono per accordarsi col nemico comune. Lo stessa Dandolo fece parte della solenne ambasceria spedita a Cesare dopo 1' accordo.
      (a) Nel porre questa e''le due seguenti lettere del Gonzaga, altro non ebbe in mira 1' Autore, e lo ha detto più sopra, che di recare in mezzo nuove testimonianze delle frequenti trattative di Malatesta cogl' inimici ; e p«*rò gli tornò bene di troncarne, come vedremo, alcune parti che , risguardaudo altri soggetti, uon facevano al suo scopo. Queste stesse lettere verranno fra poco in luce nella loro integrità per cura del benemerito sig. E. Alberi, il quale si propone d' inserirle in un Volume di Documenti autentici intorno all' assedio di Firenze, unitamente ad altre due del medesimo Gonzaga, ma che non s' aggirano sugli operati di Malatesta. E noi abbiam voluto richiamare alla meute de'nostri lettori quello che sJ era proposto il Varchi, affinchè 1' altrui giusta ode non torni in biasimo di lui, quasi egli avesse omesso di allegare le lettere più importanti, o le allegale inconsideratamente mutilasse nella loro più sostanziale parte. Così I* Atbib.
     


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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