Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO (45
      Iiem, che tutti i capitani e soldati tanto di piè quanto di cavallo delle terre della Chiesa, che avessono militato allo stipendio de' signori Fiorentini nell' ossi dio ne dell' eccelsa repubblica , e tutti i parenti e amici del signor Malatesta citati, e per questi incorsi in alcuna contumacia e ribellione, sia rimessa a loro e ciascuno di loro ogni ribellione, bando e confiscazione di beni e contumacie , nelle quali fussero incorsi per dette cagioni, in qualunque modo, non ostante che alcuna costituzione in contrario disponesse.
      Item, che tutte le robe tolte, depredate e confiscate per detta cagione tanto dalla corte di dette terre, quauto da altre private persone, siano restituite e fatte restituire a' veri padroni ed a chi fussono state tolte o levate, senza spendio alcuno, e subito seguila la confermazione delle presenti capitolazioni.
      Item, che M signor Malatesta Baglioni con qualsivoglia grado e dignità, e co' suoi parenti, seguaci, complici e aderenti possa, e a qualsivoglia sia lecito a ogni beneplacito suo liberamente tornare in Perugia, e in detta città stare a commorare con buona grazia di sua santità.
      Item, che Braccio e Sforza Baglioni, e tutti i fuorusciti delle terre e stato del signor Malatesta non possano stare nelle terre della Chiesa oè nel dominio fiorentino.
      Item, eh' al signore Annibale degli Atti da Todi fratello del signore Malatesta sieno restituiti i beni e robe, a quello e agli altri suoi ministri tolte e levate, tanto de' beneficii ecclesiastici, quanto de' beni patrimoniali plenariamente.
      Item, di poi gli altri beneficii che riguardano l' interesse del capitano Prospero della Cornia, in virtù della presente capitolazione, al capitano Prospero e suoi seguaci gli sia rimesso il bando, nel quale fusse incorso per la morte di Ieronimo degli Oddi e suoi figliuoli.
      Item, che il conte Sforza da Scarpeto s1 intenda e sia in virtù della presente capitolazione, con tutti i suoi parenti, amici e seguaci ribandito e restituito a tutti i loro beni, non ostante alcuna costituzione in contrario.
      Item, che sia osservalo al signor Malatesta quanto gli fu promesso in nome di nostro signore dal vescovo di Faenza e da Ieronimo Meni-coni, e dal principe d'Orange gli fu poi promesso di confermare, fare attendere e osservare quanto dagli soprascritti fusse promesso in nome di sua santità; cioè Nocera colla valle Topina, Bevagna, Tuni-giana , Castellabano col titolo di duca, Rota Castegli, e la metà di Chiusi libero, e un vescovado con beneficii d' otto o diecemila scudi d' entrata 1' anno per io nipote, e la figliuola del duca di CamerinQ
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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