Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (124/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      124 storia fiorentinaquello che è crudele e vituperoso , non sia vituperoso e crudele. Il Poliedro essendo venuto nelle mani degli Stradiotti della sua nazione medesima, si riscattò a buona guerra. Bernardo Strozzi giovane animosissimo, ma degno del suo soprannome (1 ), essendo ferito, in uno stinco, d' archibuso, fu da Giovanni di Mariotto Cellesi ( il quale s' era partito a posta da Pistoia per ammazzarlo ) riscattato mille scudi e fatto medicare, non come nimico suo, ma come suo amicissimo diligentemente nelle sue proprie case : cortesia veramente da non dovere mai essere nè. sdimenticata da chi la ricevette y nè taciuta da chi la intese.
      Furono desiderati in questo conflitto, il quale durò da diciannove ore infino passate le ventidue , tra dell' una parte e dell' altra d' intorno a dumila uomini. I feriti furono in grandissimo numero, de' quali ne morirono assai, perchè quasi tutti avevano più ferite in diversi luoghi, e tra questi fu Giuliano Frescobaldi molto lodato e molto adoperalo dal Ferruccio, il qual carico d' archibusate e di piccate fu portato a Prato, e quivi contento di morire per servigio della patria, spirò, il che fecero molti altri, i quali meritarono tutti egregia e som-missima lode ; ma sopra tutti gii altri fu degno d'immortai gloria e di sempiterna memoria FRANCESCO DI NICCOLO' FERRUCCI, il quale di privatissimo cittadino e di bassissimo stato, venne a taut' alto e pubblico grado, eh' egli fece trailo spazio di pochi mesi tutte quelle prodezze in una guerra sola, che può trailo spazio d' assaissimi anni fare un generale esercitatissimo in molte ; e, quello eh' è più, avendo avuto solo per le sue virtù la maggiore autorità e balia che avesse mai cittadino alcuno da repubblica nessuna, 1' adoperò civilissimamente, e solo in prò della patria sua, e a beneficio di coloro i quali conceduta gliele avevano. Tra i morii si trovarono il Capitanino da Montebuoni, Paulo e Francesco Corsi, Alfonso da Stipicciano , il conte Carlo da Civitella.
      E l'opinione de' più prudenti fu che se Firenze avesse un altro Ferruccio avuto, o questi non fusse stato morto, la bisogna sarebbe andata a rovescio di quello eh' ella andò ; e nulladimeno, secondo la nalura degli uomini, i quali non veggono volentieri in altrui quelle virtù che essi non hanno, fu ed è ripreso in molte cose da molti. Primieramente T accusano o d' ignoranza o di superbia, poiché di viltà accusare noi possono, perché egli non combattè con Fabbrizio iiuiaitti che '1 signore Alessandro arrivasse; e di vero sarebbe stato ben fatto ch'egli fatto l'avesse, come ne fu consigliato; ma di ciò lo scusa il non aver egli voluto perder tempo, sappiendo in quale stato si ritrovava Firenze , e quant' era desiderata e aspettata la persona sua; e per
      (I) Cioè il Cattivanxa.
      v^rOOQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (124/476)






Poliedro Stradiotti Strozzi Giovanni Mariotto Cellesi Pistoia Giuliano Frescobaldi Ferruccio Prato Capitanino Montebuoni Paulo Francesco Corsi Alfonso Stipicciano Carlo Civitella Firenze Ferruccio Fabbrizio Alessandro Firenze Cio Cattivanxa OOQle Bernardo