Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      1 10 storia fiorentinataglia di fimi) Tedeschi e Spagnuoli; e questo è citta lendo u«cir per 1* altra via d' Arno, a noi mancherebbono le forze , e a' nimici accrescerebbono, poiché essendo di necessità lasciare il monte fornito di gente , e San Giorgio e quegli altri bastioni che a quella tela sono, tante minor forze sarebbono le nostre, e de' nimici accrescerebbono, perchè tutte quelle clic alla detta parte si trovano sparse» sarebbono in lor favore, cosa che forse non sarebbe uscendo dall' altra parte. La cavalleria loro ci sarebbe più dannosa, per il paese molto più agile che non è il poggio , e a noi non avendo cavalli darebbe mollo disturbo ; sicché discorrendo d' ogni intorno le forze e alloggiamenti de' nimici, e le nostre forse quali siano , tenemo, combattendo , la 'certa e manifesta rovina di essa città. Nondimeno qual volta per vostre eccelse signorie ne sarà comandato, e osservalo quello che per P eccellenza del signor gonfaloniere più volte n' è slato promesso, noi prontissimi siamo disposti insieme con vostre signorie poner la propria vita a qualsivoglia manifesto pericolo, come apertamente vedranno. Alle cui buone grazie ci raccomandiamo sempre. » • <
      * 1530, addi 2 agosto.» -
      Servitore MalaT«stà fi aO lion e, Servitore Stefano Colonna.
      In questa scrittura non si fa menzione alcuna ( per lasciare indietro tant1 altre obbligazioni e promesse, così pubbliche come private, fatte in diversi tempi da lui ) di quella promissione la quale fecero con tutti gli altri capitani in palazzo quel giorno che il gonfaloniere gli esortò e gP inanimì pubblicamente a combattere; non si dice nulla delle pratiche tenute già tanti giorni da Malatesta col principe, avendo mandato fuora Cencio e Bino, e ricevuto dentro il signor Pirro senza non dico consentimento, ma saputa de* magistrati a cui ciò principalmente s' aspettava; tacesi P abboccamento che aveva fatto egli stesso segretamente e di nascosto col principe proprio fuori della porla Romana ; promette alia fine largamente e apertamente di voler far quello, Cioè combattere, ogni volta che la signoria gliele comanderà , che egli poi comandato e pregato da lei e dagli altri magistrati, mai far non volle.
      La signoria, letta nella pratica cotale risposta, e consultato quello fusse da fare, mandò a significare la manina per tempissimo a Mala-testa , che P ultima volontà loro e ;la finale resoluzione della pratica fatta maturamente nel consiglio degli ottanta, era che si cimentasse» stguissene quello che volesse e potesse, il combattere, e che da questa consulta e determinazione non potevano e non volevano rimuoversi mai,
     


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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