Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO 105
      seppe, ma si pensò poi, che Malatesta lo confortasse a dovere ir contra 'l Ferruccio in persona, e che allora gli desse quella polizza di sua mano, nella quale gli prometteva che andasse sicuramente con quanta gente voleva, che di Firenze per affrontare il campo non uscirebbe nè egli nè alcuno di sua gente ; e perchè il principe voleva esser sicuralo che i Fiorentini accetterebbono le palle a ogni modo, e poi mandar don Ferrante , e Malatesta sapeva eh' eglino nolle volevano ricevere a patto nessuno, non si conchiuse nulla dell! accordo. Ma queste sono tutte conghietlure, le quali, potendo'essere così false coinè vere, non si debbono porre assolutamente nelle Storie, ed in casi di cotanto pregiudizio per certe. Fu ben vero , che agli due d' agosto mandò di nuovo Cencio nel campo a esortare il principe che volesse mandare a ogni modo in Firenze don Ferrante, perchè favellasse come da lui gli sarebbe ordinato nel consiglio ; e non potendo promettergli al certo che i Fiorentini accetterebbon le palle, gli promisse che in caso che nolle accettassono, si partirebbe egli di Firenze con tutte le sue genti di guerra, che sarebbono cinque mila.
      Il principe fu contento, é subito mandò a Roma Francesco Valori a significarlo al papa^ ed in Firenze un trombetta con una lettera a chiedere salvocondotto per don Ferrante, il quale egli voleva nftmdare perchè proponesse in suo nome alcune cose nel consiglio per benefizio comune, credendo che Malatesta avesse disposto la signoria, e che ciò si facesse con participazione se non del popolo , de1 magistrati, o almeno de'cittadini principali. Giunse questa domanda tanto nuova e sì fuora d' ogni aspettazione in Firenze, che ognuno, se non forse Zanobi Bartolinl, si maravigliò, e diede sospezione non piccola ; perchè ra-gunato.la pratica, conchiusero che innanzi concedessero il salvocon* dotto , volevano mandare un cittadino a sua eccellenza per intendere die quello fusse, che proporre si doveva, e vi mandarono Bernardo da Castiglione, ii quale tosto che intese che s' aveva a fare accordo, ma con rimettere i Medici, rispose : Ragionisi dP ogn' altra cosa , perchè tulle, fuorché questa, concederà il popolo fiorentino alla maestà del-P imperadore : e cosi senza conchiusione alcuna, e con molta maraviglia del principe, se ne ritornò con Francesco Marucelli, il quale aveva menato in sua compagnia, a Firenze. Ma tutte e ciascuna di queste cose si conosceranno ancora più chiaramente quando io, 1' ordine della Storia seguitando, arò quelle detto, le quali parte in quel mentre, e parte di poi seguitarono.
      Dico dunque che i Fiorentini avendo di comune parere deliberalo di volere, come s' è già più volte detto, provare 1' ultima fortuna loro coli1 uscir fuora e assaltare il campo nimico , mandarono a significarev^rOOQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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