Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO
      405
      pigliare e mettere nel fondo della torre di rócca Vecchia, Ottaviano e Iacopo Ineontri, ser Giovanni Gotti, Lodovico del Bava, Niccolò del Fabbro, Antonio Marchi, Gabbriello del Bava, Benedetto Fal-concini, Mariotto Lisci, ser Giuliano Gherarducci, Luigi Minucci, Spinello Guardavilli, Marino Fanucci, Bartolomweo di ser Agostino Falconcini e Francesco d'Ormanno, tutti nobili Volterrani, e fece loro intendere cir eglino non erano per uscire di quel fondo, se non gli pagavano i dumilacinquccento fiorini di sopra dettile se eglino indugiavano troppo a pagargli, gli farebbe tutti impiccare per la gola ; i quali, veduto finalmente che bisognava pagargli a ogni modo, dividono tra loro che ciascuno d' essi ne pagasse una certa parte, e così chi pagava la sua parte era cavato subitamente di prigione ; perché ciascheduno si sforzò di pagare quanto più presto poteva la parte sua per uscir presto di carcere, e massimamente, perciocché tutti avevano paura del capestro, del quale erano minacciati a ogn' ora da1 ministri del Ferruccio per parte sua , per ispaventargli, acciocché e' pagassono i danari di sopra delti più presto che fusse possibile : perché i danari furono da loro pagali al Ferruccio in breve tempo, ed eglino uscirono tutti di prigione , da Bartolommeo Falconcini in fuori, il quale non uscì mai se non fornita la guerra, per cagione del padre. E da questo giorno in là i Volterrani per comandamento del Ferruccio , andavano per la terra senza cappe o oltra veste di sopra, sotto pena d' essere svaligiati. Fece ancora in questo tempo il Ferruccio mettere nel fondo della torre di sopra detta tre frali di Sani' Andrea, perchè non volevano pagare dugento fiorini eh' egli aveva richiesti loro, i quali stettero in prigione circa due mesi, e finalmente gli pagarono.
      Fabbrizio Maramaldo, il quale, come noi dicemmo di sopra, si tiSiena, avendo inteso come il Ferruccio aveva ripreso Volterra, se ne venne colle sue genti a Villa Magna, e quivi si fermò, dove stette più giorni senza dimostrare quel che egli si volesse fare, dando il guasto ai grani e le biade eh' erano sopra la terra ; ed in questo tempo si fecero tra i soldati del Ferruccio e quegli di Fabbrizio eerte leggieri scaramucce con poco danno dell' una parte e dell'altra^ finalmente Fabbrizio si rappresentò a Volterra con tutte le sue genti alla porta di San Giusto, avvisandosi che i Volterrani dovessero romo-reggiare; perchè egli mandò in Volterra al Ferruccio un trombetto a chiedergli la terra; al quale parlando egli troppo superbamente, il Ferruccio disse che non gli tornasse più, perciocché s' egli gli tornasse, lo ('irebbe impiccare per la gola; e gì' impose oltra di questo, die dicesse a Fabbrizio che tosto 1' andrebbe a vedere ; ma non si levando in Volterra romore alcuno, perciocché per ordine del Ferruccio i Volterrani


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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Vecchia Ottaviano Iacopo Ineontri Giovanni Gotti Lodovico Bava Niccol Fabbro Antonio Marchi Gabbriello Bava Benedetto Fal-concini Mariotto Lisci Giuliano Gherarducci Luigi Minucci Spinello Guardavilli Marino Fanucci Bartolomweo Agostino Falconcini Francesco Ormanno Volterrani Ferruccio Ferruccio Bartolommeo Falconcini Volterrani Ferruccio Ferruccio Sani Andrea Maramaldo Siena Ferruccio Volterra Villa Magna Ferruccio Fabbrizio Fabbrizio Volterra San Giusto Volterrani Volterra Ferruccio Ferruccio Fabbrizio Volterra Ferruccio Volterrani