Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO H3
      la fortezza, e uscirsi di Volterra per la porta del soccorso. Quei due capitani ai quali era stato comandato dal comrnessario che s'uscissero di Volterra e ritornassinsi ne'borghi a'loro alloggiamenti, sentendo il romore che si faceva in Volterra , ritornarono alla porta di San Giusto per voler soccorrere quelle due compagnie eh' erano rimase, nella città , ed erai>o state assalite da' Volterrani, ma non potettero dare a1 que' soldati aiuto nessuno, perciocché trovarono la porta sér-rata. Quei soldati i quali noi dicemmo cjie s' erano usciti di Volterra per la porta del soccorso, girarono le mura, e pieni di sdegno se ne ritornarono anch'eglino a'loro alloggiamenti vecchi, e la sera medesima tutte quattro le di sopra dette compagnie di soldati si partirono de' borghi di Volterra e s'inviarono verso Empoli ; e la mattina di poi circa all' apparir del giorno, fu affrontata e rotta la compagnia del capitano Ercole da Berzighulla dal colonnello del signor Pirro da Gastel &an Piero, il quale parecchi giorni innanzi s' era alloggiato colle sue genti tra Peccioli, Montopoli e Palaia; nella qual fazione fu ucciso iì capitano Ercole di sopra detto, e 1' altre tre compagnie si condussero salve in Empoli. Giovanni Covoni insieme con Niccolò de' Nobili, pieno di paura si rimase in Volterra, e da' Volterrani gli fu sempre avuto grandissimo rispetto.
      I dieci della guerra avendo inteso il caso seguito a Volterra, e pa rendogli che per 1' errore di Giovanni Covoni del non aver fatto al loggiare tutte e quattro le compagnie sue in Volterra, ella fusse quasi come ribellata, disegnarono mandarvi con nuove forze un altro comrnessario, il qyale fu Bartolo Tedaldi, con due compagnie di soldati , e per sua scorta cinquanta cavalli leggieri e due altre compagnie di soldati. Fu ricevuto il comrnessario di sopra detto in Volterra quietamente , perciocché egli vi era conosciuto assai, per esservi stato per l'addietro podestà : ma non vollero già i Volterrani accettar dentro alla città le compagnie eh' egli aveva menate seco, ma le fecero alloggiare ne' borghi. Giovanni Covoni, con que' cavalleggieri e colle due compagnie di soldati eh'erano venute per iscorta con Bartolo Tedaldi, se ne ritornò a Firenze.
      Arrivò poco di poi in sul Volterrano il signore Alessandro Vitelli colle sue genti, le quali erano tredici compagnie di soldati, delle quali era comrnessario Taddeo Guiducci fuoruscito fiorentino, ed avevano ridotto alla devozione del papa il Borgo a San Sepolcro, Arighiari, Montepulciano e tulle le castella del Valdarno di sopra e di Valdichiuna, e posaronsi parecchi giorni a Sani' Anastasio e in quelle ville allo 'ntorno, e facendo prede ed altri danni assai al paese; perchèk seguirono traile genti del signore Alessandro Vitelli e i Volterrani alcune scaramuccev^ooQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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