Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (71/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LIBRO UNDICESIMO 7 Igiudicassero essere a proposito per salvezza della patria loro. Oltra di questo, pur con licenza del medesimo capitano, armarono tutta la gioventù di Volterra e la divisero in quattro compagnie, facendo d'ogni contrada della città una compagnia , a ciascuna delle quali dettero per capitano uno de' medesimi giovani della terra, e ogni sera una di queste compagnie faceva la guardia in piazza e per tutta la città: ed a queste quattro compagnie s' era aggiunta un' altra compagnia di circa cento soldati forestieri, pagati pure dalla comunità di Volterra, a i quali i dieci della guerra avevan dato per capitano Giulio Graziani dal Borgo a Sin Sepolcro. Facevano oltre di questo fare le sentinelle su per le mura della città a molti contadini del contado volterrano, comandati da loro per quesla stessa cagione : fortificarono ancora tutta la città e i borghi di quella in quel miglior modo eh' ei potettero, facendo fare fossi e bastioni in quei luoghi ne' quali pareva che facesse mestiero il farli, ai quali per fornirli il più presto che fusse possibile, lavorarono con grandissima sollecitudine tutti i cittadini volterrani : condussero dentro alla città tutta quella maggior quantità di vettovaglie e di legumi eh' ei potettero.
      Era in questo tempo podestà di San Gimignano Giovanni Covoni, e aveva in quel luogo quattro compagnie di soldati, delle quali erano capitani Tinto da Battifolle, Paol Corso. Goro da Montebenichi ed Ercole da Berzighella, e vedendo tutta la Valdelsa ribellarsi da' Fiorentini, e darsi al duca di Malti, non gli parendo potere stare sicuramente in quel luogo, e (emendo della ribellione de' Volterrani, si partì da San Gimignano, e andossene a Volterra, dove fu da' cittadini volterrani in apparenza ricevuto volentieri, ma non vollero già alloggiare nella città » suoi soldati, ma dettero loro gli alloggiamenti ne' borghi fuor della terra ; nè potette mai Giovan Covoni ( che s' era preso da se stesso titolo di commeissario ) persuadere a' Volterrani che alloggiassero dentro alla città le quattro compagnie di soldati eh' egli aveva menate «eco; perchè egli sdegnato chiamò i quattro capitani di sopra detti delle sue compagnie, e comandò loro segretamente che la mattina seguente all'aprir delle porte, senza toccar tamburo e senza strepito, si ritrovassero in ordinanza alla porta di San Giusto, ed entrassero dentro, ed andassero alla volta della piazza de' priori, e che ciascuno de' capitani pigliasse un canto di quella, e vi mettesse la sua insegna. Perche il capitan Goro prese la bocca della strada della via Nuova, che sbocca in piazza, e la porta del palazzo de'priori: laonde quella banda di soldati volterrani eh' era alla guardia della piazza cominciò a domandare i soldati del commessalo Covoni, e dir loro : che volete ? che volete f dai quali fu loro risposto , siccome era stato loro cornatalov^rOOQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (71/476)






Volterra Volterra Giulio Graziani Borgo Sin Sepolcro San Gimignano Giovanni Covoni Tinto Battifolle Paol Corso Montebenichi Ercole Berzighella Valdelsa Fiorentini Malti Volterrani San Gimignano Volterra Giovan Covoni Volterrani San Giusto Goro Covoni OOQle Goro