Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      Ma in questo mentre i eommessari della cittadella, avendo logoro gran parte delle munizioni, e consumato poco meno che tutte le vettovaglie, e sforzati piuttosto che persuasi da' provvigionati, i quali dicevano di non poter più, e di non volere sofferire tanti stenti e fatiche, mandarono fuori alli ventidue di maggio un (oro cappellano chiamato ser Girolamo di Ponio, il quale offerse in ior nome a\ priori , che lascereb-bono nella balia e potestà loro .la fortezza con tutte l'artiglierie e munizioni, solo che essi con tutti i soldati e con tutte V armi> e con tutte le robe, così loro proprie, come quelle di chiunche si fussono, che v' erano state rifuggite dentro, le quali in luogo di danari avevano consegnale per paghe a' soldati, se ne poterono liberamente uscire, e dovessono essere sicuramente accompagnali e condotti a salvamento uella città del Borgo. Queste condizioni furono da sei nomini sopra ciò deputati, accettate, e la notte seguente furono fermati i capitoli, e dati gli statichi per l1 osservanza dell' una parte e dell',altra.
      Non ebbero prima gli Aretini avuto il possesso della fortezza , eh1 e-glino a furia di popolo, con incredibile studio e letizia la rovinarono tutta, e la disfecero intino alle fondamenta, attendendo con ogni sollecitudine a tener fornito il campo di vettovaglie, di guastatori e di tutto quello che potevano e sapevano. Iacopo Attuiti, giunti che furono al Borgo tutti quelli eh' erano nella cittadella, fece impiccare; da Bernardo Giachinotti $ che v' era commessalo, tre di que' soldati, i quali erano stati cagione di renderla, e più n' ar^bbe fatti impiccare ; ma i Borghesi , per tema di non ai^dqre a sacco , fecero accordo segretamente cogli Spagnuoli, e a'tre di giugno si renderono, e accettarono eommessari in nome del papa, tra' quali v' andò Guglielmo di Piero Martelli, il quale dal governa d'Ascesi, eh' egli ebbe poi da papa Clemente, fu ed è ancora chiamato, per soprannome il Governatore. Per la qual cosa Bernardo Giachinotti e Domenico suo figliuolo, con moli' altri Fiorentini che quivi si ritrovavano, furono costretti a fuggirsi, e vi ritirarono a Castel Sant'Agnolo: ma tutti si partirono Ira pochi giorni, perchè il duca d' Urbino, fatto domandare da loro se vi potevano stare sicuri , aveva risposto che it papa gli poteva comandare, e se na andarono a, Vjpegiq. Niccolo d'Antonie da Filicaia capitano del Borgo si rimase nella ròcca, la qttale era munilissiina.
      I Fiorentini veggendosi di tutto 'I contado e distretto loro d'intorno intorno spogliati, eccello solamente che di Pisa e di Volterra, ed essendo non meno .dalle frodi degli amici,, che dalle forze de' nemici combattuti, e non venendo di Francia altro che promesse, quando ii re riauto avesse i figliuoli, nè volendo cedere alla fortuna, se prima non la sperimentavano coli' arme, si Risolvettero dopo lunghe pratiche,
     


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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