Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO 63
      pruneta e quella di Santa Maria Premurano, la testa di san Zanobi, il braccio di san Filippo e altre reliquie; e per bando espresso pubblico fu proibito che nessuna donna di qualunque stato, grado o condizione, si fusse, potesse andare quella mattina in Santa Maria del Fiore, nè in San Giovanni, nè dietro alla processione, sopra la quale erano suli deputati dalla pratica nel consiglio degli ottanta questi sei cittadini ai ventuno di giugno : Lutozzo di Pier Nasi, Domenico di Piero fiorghe-rini, Bastiano d'Antonio Canigiani, Piero di Matteo Berti, Banco d'Andrea degli Albizzi e Lorenzo di Filippo Strozzi.
      La perdita d' Empoli, la mala mente di Malatesta, e il sapersi che Zanobi teneva dal suo, come sbigottivano grandemente quei del governo, così davano non piccolo animo a' Palleschi, i quali s'erano incominciati a risentire e farsi più vivi del consueto, ancorché non ar-dissono di scoprirsi, se non cautissimamente e di segreto, onde avvenite questo caso. Erano le monache delle Murate, amnisterò di grandissima fama e venerazione, nel quale era in serbanza la duchessina, divise in due parti, perciocché alcune d'esse, seguendo o lo propria inclina"-zione o quella de' padri e parenti loro, favorivano i Medici, e alcune il popolo, facendo ciascuna orazione per la vittoria dellu sua parte; ma quelle che favoreggiavano i Medici, divenute alquanto più baldanzose, , non solamente mandarono a presentare, come erano solile di fare qualche volta in nome della badessa o della duchessina, una paniera di berlingozzi a'sostenuti, ma vi fecero nei fondo, chi dice con fiori, e chi co' berlingozzi medesimi, un' arme di palle; la qual cosa risaputasi dalla parte contraria, fa cagione che si cominciò prima a bisbigliare e poi a romoreggiare, non pure tra sè stesse nel monastero, ma fuora tra i padri e parenti loro, cui elle avevano ciò significato, e d' una voce in un' altra ta cosa si condusse alla signoria, la quale, per levare gli scandoli, mandò messer Salvestro Aldobrandini segretamente, il quale di piano e di cheto ne la cavò, e la fece condurre onestamente accompagnata nel munissero di Santa Lucia, piangendo ella sempre dirottamente, come quella, la quale non avendo più d' undici anni, e non sappiendo a quanta altezza e felicità era da Dio e da' cieli riserbata la vita sua, si pensava la traessino di quindi per farla crudelmente morire, nonostanteckè messer Antonio de' Nerli l' assicurasse, e s'ingegnasse per tutti i modi di confortarla. Ragionossi allora, ma non «i passò più oltre, che i sostenuti si dovessono tenere più ristretti, i quali, secondochè mi raccontò poi Filippo de'Nerli, sapevano tutto quello elle si faceva di giorno in giorno, cavandolo di bocca, senzachè essi se n' accorgessero, a' frali di San Marco, mentrechè a questo effetto ora uno e ora un altro si confessavano da loro. E come io non negov^rOOQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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