Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      34 STORIA FIORBNTINAAgii ventitré s' appiccò un' altra scaramuccia molto ben grossa fuori della porta a San Gallo, con eguale guadagno e perdita ; ma se i Mar-zoccheschi non si ritiravano tosto dentro, e non fussono stati aiutati dall'artiglieria, la facevano quel giorno male; conciossiacosaché tutte quelle masnade le quali erano alloggiate alla badia di Fiesole e per tutte quelle ville, non avendo essi ordinato chi guardarle, scesero in un tratto giù, e si spinsero loro repentinamente addosso.
      Agli ventiquattro si riprese temerariamente, e temerariamente si ri-perdè Nipozzano, e a parecchi giovani fiorentini, i quali vennero nelle inani degli Spagnuoli, fu posta taglia ingordissima.
      E cosi fornito il ventinove entrò, secondo il costume fiorentino, con non migliori auspicii che '1 passato, anzi molto peggiori, l'anno 1530. Nel primo giorno del quale verso la sera cominciò il vieerè a far battere eon tré cannoni, ma con non più felice avvenimento che il campanile, una torre la quale quando si rovinarono I' altre era ( non so per qual cagione, tutto che fusse men gagliarda di tutte) rimasa in piè, e questa era la prima presso alla porla a San Giorgio verso San Pier Galtolini dentro il bastione di Giovanni da Turino ; e ciò perchè da un falconetto il quale v' era sopra , era il cavaliere nuovo grandemente danneggiato, il qual falconetto Malate9ta , dubitando della rovina, fece la notte levare. Il giorno seguente mai non rifinarono di latteria, traendovi dodici colpi per ora, a tale che in quel dì solo vi scaricarono, rottisi 'due cannoni, vicino a cencinquanta cannonate, nè però le fecero altro danno che scantonarla un tal poco da i lati , e farle una buca nel mezzo non molto grande, e questa non tanto perchè i colpi, non essendo l'artiglieria elevata, ma al piano dell'orizzonte, il qual modo chiamano i bombardieri tirare di punto in bianco, venivano quasi per linea retta e conseguentemente facevano minor percossa, quanto perchè la torre, sebbene verso P altre era debole, era però in sè gagliardissimo. Onde uno de' bombardieri chiamato Nannone, fattavi condurre sopra una moschetta (1), la scaricava ogn'ora una volta, e per ischerno e dispregio loro vi mkse in cambio di bandiera un canovaccio sudicio » sur una mazza, con una mitra fatta d'inchiostro nel mezzo, e non ostante che eglino o per vendicarsi, o per quindi levarlo, gli traessero di molte cannonate, egli per maggior vilipendio alzatosi e' panni e mostrando loro le parti di dietro, vi stava sempre intrepidamente. 11 perchè, conoscendo i nitaici che faticavano indarno, si rimasero di batterla , e i Fiorentini vi fabbricarono sopra un palco, e vi piantarono dell' altra artiglieria, e seguitarono di trarre
      (i) Per moschetto; strumento bellico. Vedi Du Freme alla voce Muichetta.


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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