Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      libro undicesimo 2sveliate due volta, chiedevano alia scoperta uri concilio libero, se non generale come desideravano, almeno nazionale, cioè della Magna solamente.
      Mentrechè Bologna era tutta in feste e ginocó per la coronazione di Cesare, maestro Benedetto da Foiano predicò nella sala grande del consiglio, dichiarando mediante i luoghi della scrittura divina del testamento vecchio e nuovo, quando, cornee da ehi s' aveva a liberare da tanti infortuni la città di Firenze, e goder poi in eterno insieme colla sua desideratissima libertà, infinite felicità; e ciò diceva con tanta grazia e con lai eloquenza, che faceva ora piagnere ed ora rallegrarsi , secondochè a lui pareva, tutti gli ascoltatori, i quali, potendovi entrare chiuncbe voleva, erano un numero incredibile; e nella fine diede al gonfaloniere, dicendo cum hoc, et in hoc vinoes, con gesti e parole ineffabili, uno stendardo, nel quale era da un de' lati Cristo vittorioso con soldati distesi in terra, chi morti e chi feriti, e dall'altro una croce rossa, insegna del comune di Firenze.
      Intanto prese 1' ufficio la signoria nuova col miedesimo gonfaloniere, i qnali furono per marzo e aprile del 29 : Niceolò di Pierandrea da Verrazzano e Andrea Alemanni, per Santo Spirito; Lorenzo d'Agnolo Baroncelli e Antonio di Giovanni Guidacci, per Santa Croce; Biagio d'Antonio della Rocca e Iacopo di Salvestro Neretti , per Santa Maria Novella; Francesco d'Antonio Giraldi e Duti d' Antonio Masi, per San Giovanni 5 ed il loro notaio fu ser Andrea di Francesco Caiani.
      Il sospetto preso di Malatesta eziandio da una parte di quegli del governo , benché tacitamente, per le pratiche tenute col vescovo di Faenza, il quale aveva e di palese e in segreto con molti de' Piagnoni e de' Palleschi- favellato, e lo sdegno grandissimo del maltrattamento degli ambasciadori cagionarono che neglr ottanta si praticò e vinsesi clw olirà i primi, si dovessono sostenere quindici altri cittadini de' più sospetti, i quali furono: messer Matteo Niccolini, Antonio de'Medici, Antonio Gualterotli, Andrea Adimori, Andrea Carnesecchi, Alessandro Barbadori, il Rosso de' Ridolfi, LoÓotìco Morelli', Lorenzo Acciainoli, Giovanni Vettori, Giovanfrancesco de' Nobili, Girolamo degli Al-bizzi, Iacopo Corbinelli, Rinieri Lotli e Donato Cocchi. A questi s' aggiunse Filippo Valori, il quale, come dicemmo, aveva ottenuto grazia di starsi con sodo di quattromila fiorini in casa di Giovombatista Pitti suo cognato, e tutti furono racchiusi e tenuti a buona guardia in una stanza del palagio del potestà. '
      Questi giorni medesimi messer Iacopo GtVolami fratello del gonfaloniere, il quale era cubiculario (1) del papa, uomo piacevole e di buona,
      ( 1 ) Camene re.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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Magna Bologna Cesare Benedetto Foiano Firenze Cristo Firenze Niceol Pierandrea Verrazzano Andrea Alemanni Santo Spirito Lorenzo Agnolo Baroncelli Antonio Giovanni Guidacci Santa Croce Biagio Antonio Rocca Iacopo Salvestro Neretti Santa Maria Novella Francesco Antonio Giraldi Duti Antonio Masi San Giovanni Andrea Francesco Caiani Malatesta Faenza Piagnoni Palleschi- Matteo Niccolini Antonio Medici Antonio Gualterotli Andrea Adimori Andrea Carnesecchi Alessandro Barbadori Rosso Ridolfi Morelli Lorenzo Acciainoli Giovanni Vettori Giovanfrancesco Nobili Girolamo Al-bizzi Iacopo Corbinelli Rinieri Lotli Donato Cocchi Filippo Valori Giovombatista Pitti Iacopo GtVolami Camene OOQle